Omelia (17-11-2024)
padre Paul Devreux
Commento su Marco 13,24-32

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,"
Gesù sta invitando i suoi discepoli ad essere vigilanti, soprattutto nei momenti difficili, in cui c'è il rischio di perdere la fede per via del fatto che non capiamo perché Dio non ci evita le sofferenze.
"il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte". Il sole e la luna erano i potenti di allora, che perseguitavano i cristiani. Erano considerati come divinità. Così le stelle, che oggi chiamiamo "star". Tutti saranno sconvolti; ma quando? Oggi. Il Tempo vero, quello che è in comunione con Dio, è adesso. E ditemi se non è vero che tutto questo si sta realizzando! Ce l'avete ancora delle persone a cui guardare come se fossero divinità? C'è qualche realtà potente che vi dà ancora sicurezza. Non è forse vero che tutto quello che ci permetteva di stare tranquilli vacilla? La Pace, l'economia, la salute, le relazioni? Come va? Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, perché sarà deluso. Benedetto chi confida nel Signore!
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. Questo il Signore sta cercando di fare oggi, e lo vediamo anche attraverso l'operato del nostro Papa. Cerca di riunirci tutti in un solo popolo: quel popolo che vuole una fraternità universale, rispettosa delle diversità religiose e culturali, ma unito nel medesimo fine: fare il bene dell'umanità. Gli angeli sono le persone che si danno da fare per ottenere questo e sono tanti, in tutto il mondo. Ma io, sono uno di questi angeli, o preferisco delegare questa missione ad altri? La potenza che può smuovere il mondo è l'amore, e la gloria è quella di chi riesce a dare la vita amando. Mi piace questa visione, questo sogno? Dio sogna in grande e cerca discepoli capaci di sognare con lui.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. Quindi. Più vedo persone che si danno da fare per un mondo più giusto, più posso aprirmi alla speranza. Ma per vedere questo devo guardare alle persone che ho la fortuna di incontrare ogni giorno e non a quelli che fanno notizia per il male che fanno. Ricordiamoci sempre il proverbio che dice che fa più rumore un albero che casca che una foresta che cresce. Ma la forza è nella foresta che cresce e fa del bene.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Infatti lo vediamo anche oggi che il vangelo non s'impone con la forza e la prepotenza di chi urla, ma rimane, ed è sempre più chiaro che è l'unica parola costruttiva.
Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre». È bello sapere che c'è un giorno bello, che solo Dio sa quando verrà. Ma se voglio essere presente quel giorno, è indispensabile che cominci ad essere presente oggi, vivendo il presente, con Dio e con i fratelli. Per fare questo occorre fermarsi e pregare, per sfuggire alla tentazione di vivere con la nostalgia del passato o aspettando qualche altro messia, come vediamo in tutte le campagne elettorali. "Signore facci credere e operare oggi in funzione del mondo bello che tu desideri per noi".
Buona domenica.