Omelia (24-11-2024)
don Giampaolo Centofanti
Commento su Giovanni 18,33-37

In questo giorno di luce sfolgorante, di grande grazia, Gesù si rivela Signore dell'universo e chiave di ogni cosa. E lo è nel modo più liberante, rasserenante, vivificante, con ogni bene, perché è Dio e uomo. E qui vediamo subito perché è chiave di ogni cosa. Infatti la storia umana oscilla tra la teoria e la pratica. Teorie astratte che magari a presunto fin di bene calpestano l'uomo e fuga allora in una vita pratica che perde di vista i veri riferimenti della crescita e finisce per svuotare, isolare, fare sperimentare precarietà... Invece oggi Gesù ci dice che l'amore esiste, che Dio ci ama fino in fondo, senza condizioni, che per noi ha in serbo mille doni verso la vita piena e che col suo aiuto anche gli esseri umani possono amare. Ma anche ci dice che non ci costringe ad amare ma ci aiuta con infinita delicatezza ad aprire gradualmente il cuore alla fede, all'amore, alla vita e ad ogni bene. Che dono la grazia di lasciarsi portare sempre più nella fiducia in lui, dal quale viene ogni bene. Ogni cosa viene da lui, gradualmente in ogni problema, in ogni speranza, prima di tutto prego, chiedo l'aiuto di Maria e di Dio. E poi cerco con semplicità e buonsenso di accoglierlo, di accogliere la sua opera, nella mia vita. Lì, infatti, lungo il cammino, scoprirò le sue risposte alle mie preghiere. E lungo il cammino mi fa vivere e vedere tante cose in modo nuovo, scioglie i nodi, apre strade, mi fai incontrare persone, veramente Dio mi viene incontro attraverso tutto l'universo. Scopro che tutto in vario modo è sua grazia. Da cosa vediamo tutto questo? Come dicono le Scritture dallo Spirito che grida dentro di noi Abba', Padre. Nella tua serena e semplice coscienza cosa senti di rispondere alla domanda se credi in Dio o no? Se la risposta che senti nella tua coscienza è sì quello è il dono della fede e lì tu vedi che Dio è Signore perché solo lui può toccare, illuminare, il tuo cuore e anzi solo in questa luce che ti infonde comprendi sempre meglio anche te stesso, gli altri e la vita. Dio non lo vedi ma in realtà solo in lui vedi ogni cosa. Puoi tentennare nell'affidarti a questa luce come san Pietro quando cammina sulle acque. Potremmo dire caro san Pietro cammini sulle acque che differenza fa se ci sono un po' di onde? Ma questo ci conforta: anche lui ha tentennato ma ha chiesto aiuto a Gesù il quale gli ha teso la mano e lo ha sostenuto e rinforzato nella fede. Ecco, se abbiamo ricevuto il dono della fede possiamo tentennare ma certo altra cosa è il dire che non crediamo in Dio perché se ho ricevuto il dono della fede e dico che non credo sento che sto calpestando dentro di me una verità. Non posso dirlo come se dicessi che la befana non esiste. Questa luce è presente dentro di me e posso tentennare ma non posso negarla, è una luce eterna che va oltre ogni ragionamento e oltre ogni dubbio. Posso sentirmi confuso razionalmente, posso sentire Dio lontano talora ma se Dio mi ha donato la fede e ritorno nella mia coscienza e mi chiedo se credo in Dio o meno la risposta continua a essere sì perché non viene da un ragionamento né da un'emozione ma a viene dal cielo. Ecco la grandissima grazia di oggi: non siamo soli e senza senso su questa terra ma lo Spirito grida in noi Abba', Padre e ci riempie di gioia e viene in noi un seme di fiducia e di speranza perché lui ci prende per mano e ci porta con infinito amore sulla via della vita.