Omelia (22-11-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Commento su Luca 19,45-48 Papa Francesco spesso parla di una distinzione tra il riconoscersi peccatore e l'essere corrotto. In quest'ultimo caso si tratta di una persona che va in chiesa, prega, fa tante cose religiose, ma conduce una vita doppia senza porsi alcun problema. Certo si può trattare in qualche caso di persone che non hanno la grazia e che quindi nel profondo sono inconsapevoli. In tal caso si tratta di una vita immatura ma non di veri e propri rifiuti della grazia. Per vita corrotta si può intendere quella di una persona che rifiuta sistematicamente, come se nulla fosse, una chiara grazia ricevuta. Dio perdona tutto, ma anche avverte del pericolo di una tale condotta che può portare ad uno spegnimento profondo della vita di una persona. E allora possiamo comprendere che questo gesto così forte di Gesù, in genere così mite, è anche questa volta un gesto d'amore evidentemente fatto a persone alle quali questo arriva come un gesto di salvezza e non di giudizio e di condanna. |