Omelia (16-12-2024) |
Missionari della Via |
C'è un detto che dice: "non c'è peggior sordo di chi non vuol capire". Il Vangelo di oggi ci mostra la domanda capziosa che i sacerdoti e gli anziani del popolo pongono a Gesù. La loro domanda non è chi di vuol capire ma di vuol avere di che accusare. Sono infastiditi dall'agire di Gesù, le persone lo seguono, insegna con autorità rispetto a loro, non manipola la Parola per scopi egoistici come certi sacerdoti e scribi del tempo facevano. La loro interpretazione della Scrittura era così varia che potevano dire tutto e il contrario di tutto. La loro interpretazione lasciava spazio a spazi ambigui di comprensione. Gesù invece insegna con autorità perché prima di proclamare la parola la vive, perché parla con cristallina cognizione di causa, e poi perché il suo parlare è netto: "sì sì, no no". Il Vangelo di oggi ci mostra come Gesù, davanti a certe domande, non risponde ma pone altre domande. Lui vuol tirare fuori quello che ogni uomo porta nel cuore: sincerità o malizia. Davanti a tutto ciò, domandiamoci con sincerità se noi vogliamo capire le cose, anche quando queste non sono secondo i nostri desideri, o se tendiamo a manipolare la realtà, le persone, la stessa Parola del Signore per raggiungere i nostri scopi. Domandiamoci pure come reagiamo quando qualcuno ci dice con autorità delle cose; ci fermiamo alla forma o andiamo alla sostanza? Quanta difficoltà abbiamo ad accettare la correzione, quanta superbia vi è nelle nostre reazioni... Chiediamo al Signore che ci aiuti a crescere nell'umiltà; e non dimentichiamo: chi non sa accettare la correzione prima o poi si smarrisce! |