Omelia (31-12-2024)
Missionari della Via


«A quanti l'hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio». Lasciamoci interpellare da queste parole: «a quanti lo hanno accolto...». In sincerità posso dire di aver veramente accolto Cristo nella mia vita? Spesso accogliamo così tante cose nel nostro cuore che alla fine non c'è molto spazio per Lui. Siamo quelli che hanno sempre qualcosa da fare, al punto da dimenticare di essere e vivere da figli di Dio! Alla fine di quest'anno solare è bello e salutare ripensare a come lo abbiamo vissuto. Ci saranno state tante cose belle per cui ringraziare ma anche meno belle per cui chiedere perdono; mettiamo tutto davanti a Dio, e soprattutto, chiediamogli la grazia di vivere da suoi veri figli, per essere nel mondo riflesso, segno e somi-glianza del suo amore che salva!

«Cristo nasce perché io nasca. Nasca nuovo e diverso. Nasca dall'alto. Il Verbo di Dio è un seme che genera secondo la propria specie. Dio non può che generare Figli di Dio. Tutte le parole degli uomini ci possono solo confermare nel nostro essere carne, realtà incompleta, fragile e inaffidabile. Ma il salto, l'impensabile accade con il Natale, con la Parola che entra nel mondo e porta la vita stessa di Dio in noi. Ecco la vertigine: la vita stessa di Dio in noi. Questa è la profondità ultima del Natale. Dio in me. "Il cristianesimo non è rinuncia, è ingrandimento sconfinato del nostro essere"» (Ermes Ronchi).