Omelia (24-11-2024) |
padre Antonio Rungi |
Gesù unico e vero Re della storia della salvezza Il Vangelo della trentaquattresima domenica del tempo ordinario ci parla della regalità di Cristo. Oggi celebriamo infatti la solennità di Gesù Cristo Re dell'universo. Il testo del Vangelo che accompagna la liturgia della Parola di Dio nella celebrazione eucaristica ci presenta Gesù davanti a Ponzio Pilato. Interrogato dal governatore romano in terra di Palestina sulla sua presunta regalità, Gesù si dichiara re, ma precisa immediatamente la natura del suo regno. Gesù si è presentato come il Re dei Giudei, e Pilato lo interroga: "Tu sei re?". Gesù risponde: "Certo che lo sono, ma il mio regno non è di questo mondo". Con queste parole, Gesù chiarisce che la sua regalità non ha nulla a che fare con i regni terreni e non si fonda sul potere politico, militare o economico. Il suo regno si manifesta invece attraverso il potere dell'amore, della misericordia, della generosità, del servizio e del sacrificio della propria vita. In poche parole, il Vangelo ci presenta Cristo Crocifisso. La regalità di Cristo si esplicita e si manifesta nel mistero della Croce e della sua Risurrezione. Infatti, il titolo con cui Gesù viene condannato alla morte, scritto da Pilato e posto sulla croce, è "Gesù Nazareno, Re dei Giudei". Tuttavia, è significativo osservare il dialogo tra Pilato e Gesù, nel quale Gesù cerca di condurre Pilato a una comprensione autentica della sua regalità. Gesù dichiara di essere venuto nel mondo per portare luce e verità, aggiungendo che chi è dalla parte della verità è anche dalla parte di Dio. Nonostante ciò, Pilato non è dalla parte della verità, bensì della menzogna e della falsità. Questo porta alla condanna di Gesù e alla sua morte per crocifissione. Tuttavia, proprio attraverso la Croce, Gesù assume il ruolo di vero Re di Israele, non con armi, potenza o corruzione, ma con il dono supremo della sua vita per l'intera umanità. Da questo esempio di regalità impariamo il significato del servizio, dell'amore, dell'altruismo e del sacrificio. Il vero re non domina sui popoli, non conquista terre o nazioni e non fa guerra per espandere il proprio potere. Il vero re è colui che si mette al servizio degli altri e offre la propria vita per il bene del popolo. Questo è ciò che Gesù ha fatto, qualcosa che nessun altro re terreno nella storia ha mai compiuto in modo così completo e volontario. Impariamo da Gesù uno stile di regalità basato sull'umiltà, sul servizio, sulla generosità, sull'amore e sulla misericordia. È una regalità che si esprime nella totale disponibilità a servire i fratelli, specialmente coloro che soffrono, sono malati o vivono nel bisogno. Gesù Crocifisso è il vero Re, colui che ha portato la salvezza all'umanità. Gesù, il Figlio di Dio incarnato nel grembo verginale di Maria, ci indica un destino eterno: il paradiso, la vita eterna. Nel suo regno tutti possono entrare, nessuno è escluso, e ciascuno ha un posto riservato. |