Commento su Lc 21,34-36
Come vivere questa Parola?
Il Vangelo di oggi ci invita ad essere attenti al nostro rapporto con Dio, è un invito a metterci in preghiera, cioè a coltivare la nostra amicizia con Dio per prepararci all'incontro personale con Lui. Questo rapporto scaturisce nella cura della nostra interiorità, che si rivela attraverso piccoli/grandi gesti: nella gentilezza verso gli altri, nella gioia di vivere, nella maturazione dei nostri sentimenti, nel proteggere la vita e l'ambiente, nel prenderci cura dei poveri e dei vulnerabili e, soprattutto, nell'amare e servire affinché il Regno di Dio possa avvenire qui e ora.
Il tuo aiuto, Signore Dio nostro, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo avere felicità piena e duratura.
Parabola del Papa Francesco
La preghiera è un aiuto indispensabile per il discernimento spirituale, soprattutto quando coinvolge gli affetti, consentendo di rivolgerci a Dio con semplicità e familiarità, come si parla a un amico. È saper andare oltre i pensieri, entrare in intimità con il Signore, con una spontaneità affettuosa. Il segreto della vita dei santi è la familiarità e confidenza con Dio, che cresce in loro e rende sempre più facile riconoscere quello che a Lui è gradito. La preghiera vera è familiarità e confidenza con Dio. Non è recitare preghiere come un pappagallo, bla bla bla, no. La vera preghiera è questa spontaneità e affetto con il Signore. Questa familiarità vince la paura o il dubbio che la sua volontà non sia per il nostro bene, una tentazione che a volte attraversa i nostri pensieri e rende il cuore inquieto e incerto o amaro, pure.
udienza 28 settembre 2022
Sr. Cleonice Lourenço - info@sanbiagio.org
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