Omelia (08-12-2024) |
Paolo De Martino |
Crediamoci: "Siamo grandi". Dio sceglie Nazareth di Galilea per scovare la madre del Salvatore. Non poteva trovare posto peggiore. Noi avremmo certamente scelto una città importante ma le valutazioni di Dio non seguono quelle degli uomini. Ci pensi amico lettore? Dio sceglie di farsi uomo e in un luogo preciso. In fondo poteva trovare altri modi per raccontarsi, è Dio. Sceglie un paesino di poche case, mai nominato nella Bibbia e va da una ragazzina di tredici anni di nome Maria. Nella Bibbia esiste un'unica Maria, la sorella di Mosè, maledetta da Dio con la lebbra. Insomma le premesse non erano delle migliori. L'angelo arriva e la saluta: «Rallégrati, piena di grazia». Maria è "piena di grazia" non "piena di meriti", non ha fatto nulla per meritarsi quello che sta per accadere perché le cose di Dio non si meritano, si accolgono. Al centro c'è la gratuità di Dio, c'è il gratis nel quale "tutto è possibile". Le chiamate di Dio non sono un premio per le nostre capacità o i nostri meriti ma un appello ad aprirsi al suo estro imprevedibile. Amico lettore, sei convinto di essere pieno di meriti? Allora rilassati un po'. Se invece ti senti un anonimo puntino dell'universo, alza la testa e lasciati raggiungere dall'Amore. Dio non vuole altri, vuole te perché non può fare nulla senza di te, ma può fare tutto con te. Luca ci sta ricordando che, almeno davanti a Dio, non dobbiamo essere i migliori. Davanti a Lui conta la disponibilità a lasciarsi plasmare dalla Sua mano. Rassicurazioni «Non temere», dice l'angelo a Maria. "Non temere Maria se Dio non prende la facile strada della grandezza, non temere se Dio, l'Infinito, si nasconde in un embrione. Non temere Maria se Dio si muove lontano dagli incensi del tempio e dalle luci della città". «Non temere», dice l'angelo a ognuno di noi. Per trecentosessantacinque volte nella Bibbia ritornano queste parole, quasi un invito per ogni giorno dell'anno. Il mattino, appena alzati, prima di ogni cosa dovremmo sentire nel cuore l'eco di queste parole sulle labbra di Dio: "Non temere. Qualsiasi cosa oggi accada, non temere. Non temere di perdonare anche se questo perdono non sarà accettato. Non temere di seminare amore sempre e comunque. Non temere di ricominciare, tu non sei i tuoi errori. Non temere di dire quel "Sì". Non temere, perché io sono con te". Turbamenti L'angelo parla tre volte e tre sono le risposte di Maria: il turbamento, la voglia di capire, il servizio. Maria non risponde subito sì. Che Dio potesse avere un figlio era una bestemmia. Maria dubita, è sconcertata e cerca di capire ciò che le sta accadendo. Chiede di conoscere il modo col quale si realizzerà ciò che le è stato annunciato. Curioso vedere questa ragazzina tenere testa all'angelo che forse non si aspettava queste domande. La verginità di Maria non è semplicemente una questione di natura sessuale: si tratta di una verginità prima di tutto del cuore. Maria è consapevole che non c'è uomo che possa generare con lei ciò che ha descritto l'angelo. Trovo questa incertezza di Maria pacificante. E' bello sapere che Maria, la madre di Dio, non ha pronunciato subito il suo Sì. Eccomi L'adolescente Maria alla fine si fida, non pensa al futuro ma vive pienamente il "qui e ora". "Sarò capace? Sarò in grado di essere la madre del figlio di Dio? Non lo so, eccomi". "Eccomi", è l'espressione più bella perché è una dichiarazione d'amore per l'oggi, per il "qui e ora". Dovremmo imparare a pronunciarlo ogni giorno, più volte al giorno, in ogni occasione. Felici o tristi dovremmo pronunciare il nostro "eccomi", mi fido. Non mi è tutto chiaro ma metto ciò che sono ora. Il primo miracolo di Maria è non essere scappata. Gesù viene al mondo per la consapevole incoscienza di questa ragazzina, che non comprende tutto e subito, ma dice "Si" a ciò che le è posto dinanzi. Amico lettore, anche a te Dio continua a chiedere il tuo "eccomi", di solito senza spiegarti tutti i perché. Sappi però che il fiume della tua vita, in parte contorta, finirà certamente nel mare del Suo Amore. Grandezza Oggi l'angelo ripete ancora per noi le tre parole essenziali: non temete, verrà il Signore e vi riempirà la vita. Lasciamoci stupire da questo Dio che viene ad abitare in mezzo a noi. La bella notizia di questa festa? Siamo grandi, siamo al mondo per uno scopo ben preciso e dobbiamo lasciare un segno. E' stato così per Maria, che non aveva nulla in più di noi: ha solo creduto in sé. Perché credere in Dio, è facile, ma credere in se stessi è difficile. Crediamoci: "Siamo grandi". E' appena uscito per la Gabrielli Editori il mio nuovo libro: Un amore vero. Sette incontri con Gesù di Nazareth |