Omelia (05-12-2024)
padre Ezio Lorenzo Bono
"APTOFRENIA"

(cammino di Avvento con il Vangelo del giorno e l'enciclica Dilexit nos)

Riflessione:

La schizofrenia, dal greco σχίζω (schízō, 'io divido') e φρήν (phrḗn, 'cervello'), e cioè "scissione della mente", nel linguaggio comune (anche se non è propriamente esatto scientificamente) si intende il disturbo della doppia personalità.
Nel campo della fede siamo un po' tutti spiritualmente schizofrenici, perché a parole siamo tutti bravi ma nei fatti lasciamo spesso a desiderare. Abbiamo sentito nel Vangelo di oggi: "Non chiunque mi dice 'Signore, Signore', entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli".
Su dove sta poggiando la nostra casa?
Per curare la schizofrenia mentale bisogna prendere degli psicofarmaci. Per curare la schizofrenia spirituale invece Gesù ci indica un lavoro da fare nel profondo di noi stessi: costruire la nostra casa sulla roccia, cioè colmare quel "gap" (divario) che esiste tra ciò che pensiamo, diciamo e facciamo. Quindi non avere una doppia personalità, non vivere una doppia vita ma essere persone tutte d'un pezzo, che pensano ciò che dicono e che compiono ciò che dicono e pensano. Allora potrà scendere tutta la pioggia che vuole, straripare i fiumi e soffiare i venti più impetuosi e la nostra casa non cadrà, perché fondata sulla roccia. La nostra roccia non è una moda effimera né un'icona transitoria che dura una stagione, ma è Gesù: costruire la nostra casa su di Lui è il migliore investimento che possiamo fare per poter così passare dalla schizofrenia alla "apto-frenia". Per descrivere questa trasformazione, potremmo usare il neologismo 'apto-frenia', dal greco ἅπτω (hàptō, 'unire') e φρήν (phrḗn, 'mente'): non più una scissione interiore, ma un'unione profonda tra mente, mani e cuore. Questa unificazione ci porta a vivere in modo coerente, come persone 'tutte d'un pezzo', radicando la nostra vita sulla roccia che è Cristo.

L'enciclica Dilexit Nos sottolinea l'importanza di questa integrità interiore. Al paragrafo 6, si afferma:
"Questa verità di ogni persona è spesso nascosta sotto una gran quantità di 'fogliame' che la ricopre, e questo fa sì che difficilmente si arrivi alla certezza di conoscere sé stessi e ancor più di conoscere un'altra persona: «Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce! Chi lo può conoscere?» (Ger 17,9)."
Questo ci invita a scavare oltre le apparenze e le superficialità per raggiungere il nucleo autentico del nostro essere, dove la nostra fede si traduce in azioni concrete e coerenti.

Impegno:
Oggi scegli un'area della tua vita in cui senti di essere incoerente, dove c'è un divario tra ciò che proclami e ciò che fai. Prendi un impegno concreto per ridurre questa distanza, fosse anche un piccolo gesto, come per esempio, essere più paziente, agire con pazienza verso una persona con cui fatichi. Fai questo atto con consapevolezza, chiedendo a Cristo di essere la tua roccia e la tua forza.