Omelia (08-12-2024)
don Roberto Seregni
Maria, madre e discepola

Nel nostro cammino di Avvento, oggi ci lasciamo prendere per mano da Maria. Chi meglio di lei ci può insegnare come attendere ed accogliere suo Figlio? Chi meglio di lei può aprire il nostro cuore allo stupore e alla gratitudine?
Nel testo dell'annunciazione c'è un particolare che attira sempre la mia attenzione: Maria si turba, interroga e si prende il tempo per dialogare con l'angelo. Lei non è una bella marionetta nelle mani di Dio, non ha un copione imparato a memoria. Maria è una giovane donna che apre la sua vita allo sbaraglio della grazia: si fida e si affida. E per tutta la sua vita, segnata da molteplici prove, dovrà rinnovare questa fiducia e mantenere vivo e palpitante il suo abbandono nelle mani del Padre.
La grandezza della maternità di Maria non consiste solamente nel fatto fisico, ma in quello spirituale. Maria è madre non solo perché ha partorito Gesù, ma perché si è fatta discepola di suo figlio riconoscendo in Lui la presenza dell'Eterno. Maria ha generato Cristo nel suo ventre e nel suo cuore. Per questo lei è madre e modello di ogni discepolo, madre di Cristo e madre nostra.
Cosí come la Parola si è fatta carne nel suo ventre, ora la carne di Cristo si fa Parola per farsi carne in noi che, come Maria, lo ascoltiamo, lo amiamo e lo attendiamo con gioia.

Un abbraccio
don Roberto Seregni