Omelia (08-12-2024) |
don Lucio D'Abbraccio |
Maria ha detto sì a Dio. E noi vogliamo dirgli sì o no? A noi la scelta! Quest'anno la seconda domenica di Avvento coincide con la solennità dell'Immacolata Concezione e, per questo, la Liturgia ci invita a contemplare nella Vergine Maria l'immagine della Chiesa, sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza. La Madre di Gesù è un personaggio chiave nel tempo di Avvento che ci prepara alla celebrazione del Natale: in lei, infatti, troviamo un modello concretissimo di fede, di attesa speranzosa, di umiltà profonda. Nella prima Lettura abbiamo ascoltato che l'uomo - che è alle origini - dice no a Dio, mentre nel Vangelo Maria dice sì a Dio. In entrambe le Letture è Dio che cerca l'uomo. Ma nel primo caso va da Adamo, dopo il peccato, e gli chiede: «Dove sei?», ed egli risponde: «Mi sono nascosto». Nel secondo caso, invece, va da Maria, senza peccato, che risponde all'angelo Gabriele: «Ecco la serva del Signore». Eccomi è il contrario di mi sono nascosto. L'eccomi apre a Dio, mentre il peccato chiude, isola, fa rimanere soli con sé stessi. Eccomi è la parola-chiave della vita. Segna il passaggio da una vita orizzontale, centrata su di sé e sui propri bisogni, a una vita verticale, slanciata verso Dio. Eccomi è essere disponibili al Signore, è la cura per l'egoismo, è l'antidoto a una vita insoddisfatta, a cui manca sempre qualcosa. Eccomi è il rimedio contro l'invecchiamento del peccato, è la terapia per restare giovani dentro. Eccomi è credere che Dio conta più del mio io. È scegliere di scommettere sul Signore, docili alle sue sorprese. Perciò dirgli eccomi è la lode più grande che possiamo offrirgli. Perché non iniziare così le giornate, con un "eccomi, Signore"? Sarebbe bello dire ogni mattina: "Eccomi, Signore, oggi si compia in me la tua volontà"! Maria, inoltre, annota l'evangelista Luca, aggiunge: «Avvenga per me secondo la tua parola». Non dice: "avvenga secondo me", ma "secondo Te". Maria non pone limiti a Dio. Maria non ama il Signore quando le va, a singhiozzo. Ella vive fidandosi di Dio in tutto e per tutto. Ecco il segreto della vita. Può tutto chi si fida di Dio in tutto perché «nulla è impossibile a Dio». Il Signore però, soffre quando gli rispondiamo come Adamo: "ho paura e mi sono nascosto". Dio è Padre, il più tenero dei padri, e desidera la fiducia dei figli. Quante volte invece sospettiamo di Lui e ci allontaniamo da Lui! Quante volte diamo la colpa a Dio! Quante volte abbiamo detto o abbiamo sentito dire: "Ma perché Dio se la prende sempre con me?". Ricordiamoci, e non dimentichiamolo mai: Dio non ci abbandona! Noi lo abbandoniamo. Ma Lui non abbandonerà mai noi, che siamo suoi figli. E allora da dove nasce la sfiducia in Dio? La sfiducia in Dio nasce dalla tentazione delle origini. Adamo ed Eva non si sono fidati di Dio perché sono stati tentati e ingannati dal serpente: «Il serpente mi ha ingannata». Maria, invece, vince la tentazione col suo eccomi. Ed è per questo che oggi la Chiesa ci fa guardare alla bellezza della Madonna, nata e vissuta senza peccato, sempre docile e trasparente a Dio. Ciò non vuol dire che per lei la vita sia stata facile. Assolutamente no! Stare con Dio non risolve magicamente i problemi. Lo ricorda la conclusione del Vangelo di oggi: «L'angelo si allontanò da lei». Si allontanò: è un verbo forte. L'angelo lascia la Vergine sola in una situazione difficile. Lei conosceva, attraverso l'annuncio dell'angelo, in che modo particolare sarebbe diventata Madre di Dio. E i problemi iniziarono subito: pensiamo alla situazione irregolare secondo la legge, al tormento di san Giuseppe, ai piani di vita saltati, a che cosa avrebbe detto la gente... Ma Maria, davanti a tutti questi problemi, ripone la sua fiducia in Dio. Lei si fida di Dio. È certa che col Signore, anche se in modo inatteso, tutto andrà bene. Ecco l'atteggiamento sapiente: non vivere dipendendo dai problemi - finito uno, se ne presenterà un altro! - ma fidandosi di Dio e affidandosi ogni giorno a Lui facendo sempre, anche nei momenti più difficili, la sua santa volontà. Concludo questo mio pensiero con la seguente preghiera: «O Vergine Maria, tu che sei stata preservata da ogni macchia di peccato originale, tu che sei la piena di grazia e immagine della Chiesa, sposa del tuo Figlio Gesù, Salvatore nostro: aiutaci a dire di "sì" al Padre nostro che è nei cieli, ad andare incontro al Signore che viene con la tua stessa gioia e fiducia. Tu, adombrata in pienezza dalla forza dello Spirito Santo, sei per noi rifugio, forza e segno della benedizione divina. Noi chiediamo, o Vergine immacolata, il tuo aiuto, invochiamo il tuo patrocinio: perché tuo Figlio, l'Emmanuele, Agnello innocente che toglie i nostri peccati, rinasca anche in noi, nei nostri cuori, nelle nostre famiglie. Amen!». |