Omelia (09-12-2024)
padre Ezio Lorenzo Bono
Antitruffa

Riflessione
È interessante l'inizio del Vangelo di oggi, che ci dice: "Un giorno Gesù stava insegnando... e la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni." Questa unione tra l'insegnare e il guarire in Gesù è straordinaria, perché l'insegnamento diventa una forma di cura, e la cura a sua volta trasmette insegnamenti. L'insegnamento guarisce così come la cura educa.
Tuttavia, è fondamentale vigilare affinché si insegni ciò che è vero, buono e fa crescere. Quanti "cattivi maestri" ci sono, capaci solo di seminare danno, instillando nelle menti, specialmente dei giovani, idee errate e contrarie alla Parola di Dio. Allo stesso modo, esistono cure inefficaci che, invece di guarire, peggiorano la situazione, come farmaci scaduti o trattamenti sbagliati. Le ricette devono indicare terapie efficaci, somministrate da medici competenti, e non da santoni o improvvisati stregoni. Non possiamo permetterci di affidarci, né di affidare i nostri figli, a chi non è in grado di curare, rischiando di accelerare una discesa verso la morte spirituale e fisica.
Un elemento prezioso di questo racconto è il ruolo della comunità. Gli uomini che portano il paralitico da Gesù, superando ogni ostacolo, dimostrano che spesso abbiamo bisogno di sostegno per arrivare alla vera guarigione. La loro fede e perseveranza rendono possibile l'incontro con Gesù, ricordandoci che non possiamo affrontare tutto da soli. Siamo chiamati a essere "portatori di barelle": persone che aiutano chi è nel bisogno, a incontrare Cristo, soprattutto chi si sente spiritualmente paralizzato e incapace di avvicinarsi al Signore da solo.
Interroghiamoci allora: da chi apprendiamo le lezioni della vita? Dai ciarlatani? Dagli indovini? Dagli oroscopi? E chi cura davvero le ferite della nostra anima? Gli ingannatori? I curatori improvvisati? I millantatori?
Il nostro unico modello di educatore e guaritore è il Maestro e Medico Gesù. Ricorrere ad altri maestri o medici non può che condurci verso truffe che mettono a rischio la nostra vita spirituale. Solo in Lui troviamo la vera guarigione e la vera sapienza.

Impegno
Oggi, prenditi del tempo per riflettere su chi, nella tua vita, potrebbe aver bisogno di sostegno per superare una "paralisi" spirituale, emotiva o fisica.
* Se possibile, compi un gesto concreto per aiutare questa persona ad avvicinarsi a Cristo: potrebbe essere una parola di incoraggiamento, un momento di ascolto sincero, o un invito a pregare insieme.
* Rifletti anche sulla tua "barella": chi ti ha sostenuto nei momenti di difficoltà? Dedica una preghiera di ringraziamento per queste persone e chiedi al Signore di renderti un portatore di speranza e guarigione per chi ne ha bisogno.