Omelia (22-12-2024)
padre Paul Devreux


Il senso teologico di questo racconto è quello di dirci che Maria è diventata la nuova arca dell'alleanza, perché porta in sé la presenza del Signore. Ma è bello vederci anche dell'altro.
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Maria ha appena ricevuto dall'angelo una notizia bellissima, ma difficile da raccontare. Chi può crederla? Ma come al solito è Dio stesso che tramite l'angelo le da un suggerimento parlandogli di Elisabetta che è rimasta anche lei incinta miracolosamente, e quindi può capirla. Anche io, e penso tutti, se riceviamo una notizia importante, abbiamo bisogno di raccontarla e di condividerla con qualcuno disposto ad ascoltarci e capace di capirci. Posso io essere un'Elisabetta affidabile per gli altri? Domandiamocelo.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Zaccarìa è l'incredulo rimasto sordo e muto, per cui è inutile provare a parlarci. Per ciò Maria saluta per prima Elisabetta. È un saluto di pace, dato da chi sta portando Gesù. Chiediamo al Signore, che vive in noi, e che accogliamo ogni domenica nella santa comunione, di poter essere anche noi con lui, portatori di pace, ovunque andiamo.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Il bambino si mette a sussultare davanti alla nuova arca dell'alleanza che è Maria, portatrice della presenza del Signore. Anche oggi, quando scorgiamo la presenza del Signore, sentiamo un sussulto dentro di noi. Donaci Signore occhi e orecchie sempre più capaci di cogliere la tua presenza.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. Il segno chiaro della presenza del Signore è sempre la gioia. Maria è benedetta, cioè se ne dice solo del bene, semplicemente perché ha accolto Gesù nella sua vita e a accettato di fargli da madre. È bello essere benedetti. Facciamo tutto il possibile per accogliere anche noi questo bambino portatore di gioia, e saremo anche noi benedetti. Non è poco.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». E questa è un'altra beatitudine, cioè una cosa bella: credere! Fidarci della Parola del Signore. Credere che il Signore è capace di adempiere alle sue promesse, al suo desiderio, che è principalmente quello di vederci felici, contenti di vivere. Questa è la volontà di Dio per noi. Credere nell'adempimento della sua parola non è un fatto intellettuale o devozionale. Lo si manifesta mettendo in pratica la sua parola, come Maria.
Diamoci da fare.
Buona domenica.