Omelia (22-12-2024)
padre Antonio Rungi
Una visita speciale. Maria incontra la cugina Elisabetta

L'ultima domenica di Avvento ci presenta Maria in visita a sua cugina Elisabetta. Alla vigilia del Natale è un chiaro invito a fare del Natale la festa dell'incontro e delle visite ai più fragili dei nostri ambienti. Questo brano del Vangelo è sicuramente tra i più istruttivi ed educativi a livello pedagogico, sociologico e teologico. Una ragazza di 16 anni in attesa del Redentore che porta nel suo grembo verginale, in cui il Figlio di Dio prende forma per opera dello Spirito Santo va in visita alla sua anziana cugina, Elisabetta, che nonostante l'età avanzata e la sterilità protratta, per un aiuto del cielo dà la vita a Giovanni Battista, il cugino di Gesù e il precursore del Redentore. Rileggendo con attenzione il testo del vangelo possiamo scorgere in esso una pluralità di messaggi tutti utilissimi per prepararci degnamente al santo Natale.
San Luca, l'evangelista del Natale e della maternità mariana, parte proprio dal fatto che "in quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda". Luca mette in risalto la prontezza e la concretezza della Madonna verso l'anziana parente. Dovette arrivare subito pur la notevole distanza tra Nazareth e il villaggio di Zaccaria ed Elisabetta Aim Karim. Appena giunta alla casa di Elisabetta, entra subito e saluta affettuosamente la cugina.
"Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo". Il sobbalzo di Giovanni Battista nel grembo della madre è spontaneo e gioioso al punto tale che Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce verso Maria parole che mai nessuno aveva fino a quel momento pronunciato. "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!" Elisabetta proclama benedetta Maria come una donna singolare tra tutte le donne e parimenti per il fatto che porta nel suo grembo Gesù Benedetto. La sorpresa è grande ed Elisabetta rivolge a Lei, questa semplice domanda: "a che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?" Non si aspettava una simile e gradita visita. "Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo". Elisabetta vuole far sapere a Maria la gioia provata da lei e dal figlio che portava nel grembo. Ogni visita diventa motivo di gioi ed esultanza per i piccoli e grandi. Dalla gioia provata si passa alla proclamazione della beatitudine di Maria "perché ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto". E qui il riferimento all'Annunciazione è chiara e la visita è strettamente legata al mistero dell'Incarnazione. Chi visita Elisabetta non è la sola Maria ma anche Gesù in piena formazione nel grembo della sua giovane madre. Non è escluso che ad accompagnare Maria alla casa della cugina sia stato Giuseppe, pienamente coinvolto nel progetto della redenzione che Dio Padre ha pensato ed attuato inviando nel mondo il suo Figlio Gesù, nato nel grembo purissimo della Beata Vergine Maria per intervento divino. In questa vigilia del Natale il nostro pensiero va a tutti gli uomini di buona volontà che nel Mistero di Dio fatto carne trovano le ragioni più vere e profonde per sperare ed amare.