Omelia (08-12-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 1,26-38 Come vivere questa Parola? Il saluto dell'angelo invita alla gioia, segno che sono giunti i tempi messianici, il tempo che la promessa di Dio si realizzi. L'angelo dà a Maria un nuovo nome, quello di «piena di grazia»: Dio è sempre con lei. Maria è oggetto di una grazia speciale da parte di Dio. La grazia è la maternità. La risposta dell'angelo all'interrogativo di Maria su come questa maternità si sarebbe realizzata, chiarisce la straordinarietà della generazione: l'intervento dello Spirito Santo. Maria è come la «Tenda del convegno»: su di essa scende la nube della presenza di Dio, e custodisce l'arca dell'alleanza, presenza di Dio tra gli uomini. Per questo il figlio sarà santo, perché le sue origini sono radicate in Dio stesso. Nella sua risposta, Maria si definisce «serva del Signore», affermando la sua sottomissione a Dio e l'accoglienza della Sua volontà. Questo è il tempo in cui anche noi siamo chiamati ad incontrare il Signore, che si rende presente nella nostra vita attraverso la sua Parola. È lui che compie il primo passo, che si avvicina a noi, aspettando la nostra risposta. Anche se pensiamo che la nostra vita non conti nulla, che sia poco rilevante, per Dio ha importanza, anche se non siamo santi e perfetti ma peccatori. Per Dio, come Maria, noi siamo «vergini». Perché per lui conta la condizione del cuore. Noi siamo preziosi ai suoi occhi. Nessuno ci conosce più in profondità di Dio. La parola di Dio ci sorprende, la grazia di Dio ci riempie, il suo amore ci purifica, la sua vicinanza ci guarisce. Lo Spirito Santo genera nel nostro cuore Gesù, che viene ad abitarci. Non dobbiamo preoccuparci del come, perché tutto sarà opera sua. Noi dobbiamo solo accogliere questo dono straordinario, anche se pensiamo di essere «sterili». Abbandoniamoci tra le mani di Dio, perché Lui ci trasformi in uno strumento del suo amore, portatori di Cristo per tutti quelli che lo cercano.
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