Omelia (28-12-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 2, 13-18

Come vivere questa Parola?

Immersi nelle celebrazioni natalizie, non possiamo ignorare il messaggio che la liturgia vuole trasmetterci per definire ancora di più la buona novella della nascita di Gesù con due particolari: l'accoglienza di Giuseppe del progetto salvatore di Dio e contemporaneamente l'ingiustizia che talvolta troviamo anche nella nostra vita, materializzato in questo caso nel martirio dei bambini Innocenti. Tutto questo richiede un atteggiamento ed una risposta personale e sociale. Giuseppe è un testimone eloquente di risposta decisa davanti alla chiamata di Dio, in lui ci sentiamo identificati quando dobbiamo prendere decisioni nei momenti difficili della nostra vita a partire dalla nostra fede: «Si alzò nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto» (Mt 2,14). La nostra fede in Dio coinvolge la nostra vita, fa sì che ci "alziamo", che siamo vigilanti per comprendere che cosa accade intorno a noi: frequentemente è dove Dio parla. Prendiamo con noi "il bambino e Sua madre": Dio quale compagno nel cammino, come la nostra fede, la nostra speranza e la nostra carità, ciò che richiede di uscire di notte verso l'Egitto, ma senza avere paura di fronte alla nostra stessa vita: si illumineranno le sue notti.


Maria, fa' che la luce nuova, chiara e forte di Dio fatto Bambino, riempia il nostro cuore e rafforzi la nostra capacità di amare.


La voce di un "un ricercatore di meraviglie".

"La storia ha inventato la parola ‘conquista' per nobilitare il concetto di "massacro" e "genocidio".

Fabrizio Caramagna


suor Emilia Di Massimo - emiliadimassimo@libero.it