Omelia (12-01-2025) |
Missionari della Via |
Il battesimo del Signore è una bella occasione per soffermarci sul senso del suo battesimo e sul senso del nostro battesimo. Mediante il battesimo, Gesù si rivela al popolo e a noi. Giovanni Battista dice il fine della sua missione (battezzare nello Spirito Santo e nel fuoco, ovvero immergerci nella vita di Dio e purificarci dal peccato). Dio Padre ci dice chi è Gesù (il Figlio amato). Gesù invece rivela il suo stile, il suo modo di essere. È dunque importante capire "come" si rivela. Se noi fossimo stati Dio, come ci saremmo presentati al mondo? Ognuno risponda... Gesù invece si mette in fila tra i peccatori, ricevendo il battesimo di Giovanni! Come ha spiegato bene Benedetto XVI: «Avviene quello che ai nostri occhi potrebbe apparire paradossale. Gesù ha bisogno di penitenza e di conversione? Certamente no. Eppure proprio Colui che è senza peccato si pone tra i peccatori per farsi battezzare, per compiere questo gesto di penitenza; il Santo di Dio si unisce a quanti si riconoscono bisognosi di perdono e chiedono a Dio il dono della conversione, cioè la grazia di tornare a Lui con tutto il cuore, per essere totalmente suoi. Gesù vuole mettersi dalla parte dei peccatori, facendosi solidale con essi, esprimendo la vicinanza di Dio. Gesù si mostra solidale con noi, con la nostra fatica di convertirci, di lasciare i nostri egoismi, di staccarci dai nostri peccati, per dirci che se lo accettiamo nella nostra vita Egli è capace di risollevarci e condurci all'altezza di Dio Padre. E questa solidarietà di Gesù non è, per così dire, un semplice esercizio della mente e della volontà. Gesù si è immerso realmente nella nostra condizione umana, l'ha vissuta fino in fondo, fuorché nel peccato, ed è in grado di comprenderne la debolezza e la fragilità. Per questo Egli si muove a compassione, sceglie di "patire con" gli uomini, di farsi penitente assieme a noi. Questa è l'opera di Dio che Gesù vuole compiere: la missione divina di curare chi è ferito e medicare chi è ammalato, di prendere su di sé il peccato del mondo... Di fronte a questo atto di amore umile da parte del Figlio di Dio, si aprono i cieli e si manifesta visibilmente lo Spirito Santo sotto forma di colomba, mentre una voce dall'alto esprime il compiacimento del Padre, che riconosce il Figlio unigenito, l'Amato. Si tratta di una vera manifestazione della Santissima Trinità, che dà testimonianza della divinità di Gesù, del suo essere il Messia promesso, Colui che Dio ha mandato a liberare il suo popolo, perché sia salvato» (cfr Is 40,2). Passiamo ora al senso del nostro battesimo. Ricevendo il battesimo, siamo stati immersi nella vita della SS. Trinità, siamo stati uniti in modo profondo e vitale a Cristo, resi partecipi della sua relazione filiale con il Padre. Siamo stati immersi nel mistero della sua morte e siamo stati resi partecipi della sua risurrezione che è fonte di vita nuova. Con il battesimo ci è stato fatto un dono grande, immenso, che a volte neanche conosciamo. Come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: «Il Battesimo non soltanto purifica da tutti i peccati, ma fa pure del neofita una "nuova creatura" (2 Cor 5,17), un figlio adottivo di Dio che è divenuto "partecipe della natura divina" (2 Pt 1,4), membro di Cristo e coerede con lui, tempio dello Spirito Santo. La Santissima Trinità dona al battezzato la grazia santificante, la grazia della giustificazione che I) lo rende capace di credere in Dio, di sperare in lui e di amarlo per mezzo delle virtù teologali; II) gli dà la capacità di vivere e agire sotto la mozione dello Spirito Santo per mezzo dei doni dello Spirito Santo; III) gli permette di crescere nel bene per mezzo delle virtù morali» (CCC 1265-1266). Sì, dal giorno del battesimo è stata seminata nei nostri cuori la vita del cielo che siamo chiamati ad accrescere e alimentare mediante la preghiera, la partecipazione ai sacramenti e la carità, incarnando quello stile di vicinanza, di tenerezza e di compassione che Cristo ci ha mostrato. Siamo chiamati alla grandezza, alla santità, a vivere sulla terra secondo il cielo, uniti a Cristo, seminando amore, giustizia, fraternità. Chiediamoci in sincerità: stiamo facendo fruttificare questo tesoro immenso? Se no, per cosa stiamo vivendo? "i>b>PREGHIERA O Padre, che nel battesimo del Giordano con l'autorità della tua voce e la discesa dello Spirito ci hai presentato solennemente il Signore Gesù come l'Unigenito che tu ami, dona a chi, rigenerato dall'acqua e dallo Spirito, è diventato tuo figlio di vivere senza smarrimenti secondo il tuo disegno di amore. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. (Orazione della liturgia delle ore) |