Omelia (25-12-2024)
don Lucio D'Abbraccio
Oggi è nato il Salvatore del mondo. Gloria a Dio nell'alto dei cieli!

Nella prima Lettura abbiamo ascoltato: «Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio». Ciò che Isaia, guardando da lontano verso il futuro, dice a Israele come consolazione nelle sue angustie ed oscurità, l'Angelo, dal quale emana una nube di luce, lo annuncia ai pastori come presente: «Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore». Il Signore è presente. Da questo momento, Dio è veramente un "Dio con noi". Non è più il Dio distante, che, attraverso la creazione e mediante la coscienza, si può in qualche modo intuire da lontano. Egli è entrato nel mondo. È il Vicino. Il Cristo risorto lo ha detto ai suoi, a noi: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (cf Mt 28,20).
Ebbene, mentre gli uomini e le donne di Chiesa, lungo il corso dei secoli e della storia del cristianesimo, hanno costruito templi lussuosi, santuari imponenti e altri ricchi di fasto, Dio si è semplicemente adeguato alla nostra condizione umana, lasciandosi adagiare in una mangiatoia. Il mistero del Natale è una vera e propria rivoluzione per il nostro modo di pensare, di essere Chiesa e di immaginare la fede: Dio non abita in case costruite dagli uomini, Dio abita in mezzo a noi proprio come un uomo, assumendo la nostra stessa carne, la nostra fragilità. Non comprenderemo mai abbastanza il mistero dell'incarnazione che riceve luce dal mistero della Pasqua, ossia dalla passione, morte e risurrezione di Gesù, il Figlio di Dio.
Alcuni commentatori fanno notare che per primi i pastori, le anime semplici, sono venuti da Gesù e, come aveva detto loro l'angelo: «questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia», hanno potuto incontrare il Redentore del mondo. Ebbene, in un certo senso, come ben medita l'Oriente cristiano, la mangiatoia è quasi come un sepolcro, prefigurazione della discesa agli inferi del Verbo fatto carne affinché la Luce raggiungesse il luogo più tenebroso dell'umanità: l'Ade. In questa splendida e santa notte, mentre celebriamo la vittoria della Luce sulle Tenebre, della Vita sulla Morte e dell'Amore sull'Odio, tutti dobbiamo rallegrarci nel Signore perché il Salvatore è nato nel mondo. Oggi la pace vera è scesa per noi dal cielo. Oggi è nato Gesù! Oggi il Verbo si è fatto carne e veramente si è manifestata la grazia di Dio!
Facciamo nostro il canto degli angeli lodando e ringraziando il Signore. Sentiamoci pieni di stupore e di meraviglia come i pastori. Contempliamo in silenzio, come Maria e Giuseppe, la bellezza del Bambino che è appena nato in una stalla e, venendo fra noi, accende nel mondo il fuoco dell'amore di Dio. Questo fuoco non si spegnerà mai più. Possa questo fuoco ardere nei nostri cuori come fiamma di carità fattiva, che diventi accoglienza e sostegno per tanti fratelli e sorelle provati dal bisogno e dalla sofferenza! Viviamo con umiltà e cuore sincero questa notte santa e, con il cuore colmo di riconoscenza, riviviamo il mistero della condiscendenza di Dio, perché il Figlio diletto, l'Atteso di tutte le generazioni, venuto nella pienezza dei tempi, è diventato per sempre l'Emmanuele: il «Dio con noi». Amen! Alleluia!