Omelia (01-01-2025) |
don Lucio D'Abbraccio |
Dal grembo verginale di Maria è nato Gesù Cristo, re della pace! È bello incominciare un nuovo anno con la benedizione del Signore. Nella prima lettura l'autore sacro scrive che il Signore parlò a Mosè e disse: «...Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace». Il suo volto rivolto verso di noi è Gesù Cristo, il Verbo fatto carne che è nato dal grembo di Maria che oggi celebriamo come Madre di Dio. Mistero immenso! Mistero sublime! Mistero che lascia senza parole! Mistero da contemplare! Ed è ancora più bello sapere che nel primo giorno dell'anno nuovo si prega per la pace. Oggi, infatti, è la 58ª Giornata mondiale della pace, che quest'anno, anno giubilare, è dedicata alla richiesta di perdono presentata a Dio. Abbiamo veramente bisogno di sperimentare il perdono di Dio, di sentire il suo amore misericordioso per noi, su di noi, con noi. Per questo, è ancora più importante fermarsi dinanzi al presepe e contemplare il Bambino Gesù e prenderlo tra le nostre braccia e fare nostro il silenzio adorante di Maria, lo stupore dei Magi e l'amore fedele e sincero di Giuseppe. Il primo giorno dell'anno, dunque, è sotto il segno di Maria. L'evangelista Luca la descrive come la Vergine silenziosa, in costante ascolto della parola eterna, che vive nella Parola di Dio. Maria serba nel suo cuore le parole che vengono da Dio e, congiungendole come in un mosaico, impara a comprenderle. Alla sua scuola vogliamo apprendere anche noi a diventare attenti e docili discepoli del Signore. Con il suo aiuto materno, desideriamo impegnarci a lavorare alacremente nel "cantiere" della pace, alla sequela di Cristo. L'Eucaristia che celebriamo ci ricorda che la magia del Natale è Dio fatto uomo, Dio bambino, Dio di carne, Dio fragile, Dio che benedice e non maledice, Dio che perdona, Dio che muore e risorge per noi, per donarci il suo amore, la sua pace. A Maria, Madre di Dio e Madre nostra, che invochiamo come Regina della pace, chiediamo supplichevoli di rivolgere i suoi occhi misericordiosi su di noi, che siamo suoi figli, affinché ci dia la forza per essere ogni giorno artigiani della pace e ci doni la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Amen! |