Omelia (06-01-2025)
padre Paul Devreux
Commento su Matteo 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Se un non credente mi fa questa domanda, cosa gli rispondo? Preghiamo insieme e parliamone, perché tu riesca ad incontrarlo.
Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». In effetti, se qualcuno mi fa questa domanda, significa che qualche cosa o qualcuno ha già suscitato in lui una curiosità e il desiderio di un incontro importante. Una persona da adorare. Così opera lo Spirito Santo nel cuore delle persone.
All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Erode avrebbe preferito che fossero venuti ad adorare lui, e si preoccupa scoprendo che cercano qualcuno che ritengono più importante di lui. Io sono contento quando scopro che c'è qualcuno più bravo di me, o la paura di essere messo in ombra mi rende geloso?
Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: "E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele"». Questi si comportano come quando io ho la presunzione di sapere tutto e quindi non vado a Betlemme. Tanto già so cosa c'è.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». È buffo vedere che Erode ci crede, ma ha paura della novità.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. La stella e il bambino, sono la stessa cosa; è Dio che con la sua presenza ci scalda il cuore e ci apre alla speranza. Quando facciamo questa esperienza proviamo sempre una gioia grandissima.
Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Quando abbiamo incontrato il Signore, riceviamo una grande libertà e dignità, per cui non abbiamo più bisogno di ossequiare i potenti. Possiamo intraprendere percorsi di vita nuovi, camminare su strade molto diverse, pur rimanendo nel mondo, che rimane il nostro paese.

Buona Epifania