Omelia (25-01-2025)
Missionari della Via
Commento su Marco 16,15-18

Gesù inviò i suoi discepoli ad annunciare il Vangelo a tutte le creature. Anche se può sembrare difficile accogliere tutti, Gesù è stato chiaro: ha parlato di tutte le creature, senza lasciare spazio a interpretazioni che potessero generare categorie privilegiate alle quali rivolgersi. Il Vangelo della pace e della salvezza deve essere proclamato a tutto il creato! Questo annuncio da portare a tutti non è solo un messaggio di compassione o un annuncio motivazionale, ma una lieta notizia di salvezza accompagnata dalla vivificante presenza dello Spirito. Oggi ricordiamo la conversione di Paolo che venne raggiunto dal Signore sulla via di Damasco. Lì ebbe un'illuminazione, riconoscendo la presenza del Cristo nella sua vita, che toccò profondamente la sua esistenza. Il regno di Dio non è una semplice storia edificante che i cristiani narrano ma l'annuncio di una presenza viva, quella di Gesù. Il cristiano, quindi, vive alla presenza di Gesù e non solo nel suo ricordo. Si tratta di una presenza reale, concreta e per tutti.

«Nella vita spirituale come in quella pastorale, rischiamo a volte di concentrarci sui contorni, dimenticando l'essenziale. Troppo spesso le cose secondarie prendono il posto di ciò che è necessario, le esteriorità prevalgono su quello che conta davvero. E, invece, abbiamo sempre bisogno di ritornare al centro, di recuperare il fondamento, di spogliarci di ciò che è superfluo per rivestirci di Cristo» (papa Francesco).