Omelia (12-01-2025)
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COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Giuseppe Di Stefano

Pericolosamente compromesso
Una parola forte sussurrata al cuore di Gerusalemme, gridata alle rovine di vite spezzate ed edifici distrutti. Una parola che si fa strada nel deserto, che chiede di appianare, di preparare. Un invito ribadito con forza, un appello accorato a non temere, perché, «ecco il vostro Dio!... viene con potenza» (Is 40,9-10). Avanza come un pastore che conduce sicuro il suo gregge, che ha cura di tutti e non lascia indietro nessuno. «Egli che ha dato se stesso per noi... che ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia» (Tt 2,14. 3,5).
Eppure non sembrava essere Dio, colui che Giovanni annunciava come più forte di lui, venuto a battezzare in Spirito Santo e fuoco. Così "mescolato" ai tanti che erano in fila per ricevere il battesimo, da rischiare di essere confuso, di passare inosservato. Lui, il santo e il giusto che si confonde, si compromette con i peccatori di Israele per ricevere insieme a loro un battesimo di penitenza e di conversione. Come non rimanere sorpresi? Come non esserne addirittura scandalizzati? Eppure è così. Dio non è mai come lo attendi o lo immagini. Dio è Altro rispetto a quello che crediamo di sapere di lui. Dio è Oltre perché ci precede sempre, ci sprona ad andare avanti, altrove rispetto a dove ci farebbe comodo cercarlo e trovarlo.
E mentre il popolo si sottomette al battesimo di Giovanni e Gesù è appena riemerso dalle acque del Giordano, il cielo si apre, anzi letteralmente si squarcia, lo Spirito discende sul suo capo in forma di colomba e una voce dall'alto attesta: «Tu sei il figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Sì non vi state sbagliando, ribadisce Dio. È proprio lui l'atteso, il Messia, il mio figlio amato, quello che non esistono aggettivi per dire quanto lo ami. La voce del Padre e il discendere dello Spirito sopra Gesù, tolgono ogni dubbio. Dio è lì in quell'uomo qualunque, poco più che trentenne. Uno come tanti all'apparenza, uno di noi.
E se Dio è uno di noi, ciascuno di noi è Dio. In lui siamo anche noi figli "super amati" dal Padre, casa dello Spirito che soffia come, quando e dove vuole, fratelli di ogni uomo. Non c'è più alcuna separazione tra l'uomo e il suo Creatore, nessun tipo di distanziamento. «Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio» (1Cor 3,22-23).