Omelia (12-01-2025)
don Lucio D'Abbraccio
Come viviamo il nostro cristianesimo?

Oggi celebriamo la festa del battesimo del Signore, un evento che segna l'inizio della sua missione pubblica. Questo momento non è solo un fatto storico, ma un profondo mistero che ci parla dell'identità di Gesù e del significato del nostro battesimo.

Nel Vangelo di oggi, vediamo Gesù scendere nel Giordano per farsi battezzare da Giovanni. Questo gesto potrebbe sembrare strano: perché il Figlio di Dio, che non ha peccato, si sottopone a un battesimo di penitenza? La risposta è semplice e straordinaria: Gesù si fa battezzare perché si immerge nella nostra condizione umana. Egli non ha bisogno del battesimo, ma sceglie di unirsi a noi peccatori, condividendo pienamente la nostra vita.

Con il suo battesimo, Gesù ci mostra che Dio non è lontano, ma cammina accanto a noi. È un Dio che condivide le nostre lotte, le nostre gioie e i nostri dolori. Questo è un invito a riflettere: siamo disposti a immergerci nella vita degli altri, a condividere il peso di chi soffre, seguendo l'esempio di Gesù?

Dopo il battesimo, annota l'evangelista Luca, il cielo si apre, lo Spirito Santo scende su Gesù in forma di colomba e si sente la voce del Padre: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento". Questo è un momento di rivelazione: la Trinità si manifesta e Gesù viene riconosciuto come il Figlio di Dio.

Queste parole non sono solo per Gesù. Attraverso il nostro battesimo, anche noi siamo stati fatti figli e figlie di Dio. Il Padre guarda ciascuno di noi e dice: "Tu sei il mio amato". Quante volte dimentichiamo questa verità! Viviamo come se il nostro valore dipendesse dai nostri successi o dall'approvazione degli altri, ma Dio ci ama per quello che siamo.

Il battesimo, però, non è solo un rito, ma un sacramento che ci trasforma. Attraverso di esso, siamo uniti a Cristo, liberati dal peccato e inseriti nella comunità della Chiesa. È l'inizio di un cammino di fede, in cui siamo chiamati a vivere come discepoli, testimoniando l'amore di Dio nel mondo.

Oggi è un'occasione per riscoprire la grazia del nostro battesimo e chiederci: come vivo il mio essere cristiano? Porto la luce di Cristo nella mia famiglia, nel mio lavoro, nella mia comunità?

In questa giornata, festa del battesimo di Gesù, pensiamo anche al giorno del nostro battesimo. Tutti noi siamo stati battezzati, tutti noi abbiamo ricevuto questo dono. Vi faccio allora una domanda: chi di voi conosce la data del suo battesimo? Noi ricordiamo la data della nostra nascita, del nostro onomastico, altre date a noi care, ma ricordiamo quella del battesimo? Sicuramente alcuni la ricorderanno, ma non tutti. Perciò vi invito ad andare a cercare la data, chiedendo per esempio ai vostri genitori, ai vostri nonni, ai vostri padrini, o andando in parrocchia chiedendo al vostro parroco. È molto importante conoscerla, perché è una data da festeggiare: è la data della nostra rinascita come figli di Dio. Festeggiare il giorno in cui abbiamo ricevuto il battesimo significa riaffermare la nostra adesione a Gesù, con l'impegno di vivere da cristiani, membri della Chiesa e di una umanità nuova, in cui tutti sono fratelli.

Ebbene, il battesimo del Signore ci invita a contemplare l'amore di Dio che si fa vicino e ci chiama a essere testimoni della sua presenza nel mondo. Come Gesù, anche noi siamo amati dal Padre e inviati a portare speranza e pace.

Chiediamo oggi la grazia di rinnovare il nostro impegno battesimale, seguendo Cristo con fede e generosità, per vivere pienamente la nostra identità di figli di Dio. Amen!