Omelia (26-01-2025)
padre Paul Devreux


Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch'io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. Luca inizia il suo vangelo spiegando il motivo per cui l'ha scritto. Ne emerge che lui, come noi, non ha conosciuto Gesù personalmente. Poi il vangelo passa direttamente al capitolo quattro.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Quindi Gesù, dopo essere stato da Giovanni Battista e nel deserto, torna nella sua terra nativa.
Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Il sabato, nelle sinagoghe, si leggeva una lettura della legge e una di un profeta. Era consuetudine invitare gli ospiti di passaggio a leggere e commentare questa seconda lettura, magari dando anche qualche notizia. Era il loro telegiornale. Probabilmente Gesù approfitta di questa consuetudine per cominciare ad evangelizzare, ed è molto apprezzato. È bene domandarsi cosa direi io se mi fosse data questa possibilità. Questo è il modo più semplice per capire che non è facile.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l'anno di grazia del Signore»
. Era un testo conosciuto da tutti e Gesù lo va a cercare; quindi legge esattamente quello che lui vuole dire. Sono le sue prime parole e ci dicono cosa è venuto a fare. Ascoltiamole attentamente.
Prima di tutto afferma che lo Spirito del Signore è su di lui. Significa che lui è in perfetta comunione e sintonia con Dio, e aggiunge che lo ha consacrato con l'unzione. Significa che è stato scelto per una missione. Quella di portare ai poveri il lieto annuncio. I poveri sono quelli che hanno bisogno di tutto e che non hanno niente da dare in cambio. L'opposto di chi è ricco di meriti e pensa di poter pretendere la benedizione di Dio. Il lieto annuncio è la liberazione dei prigionieri. In questo caso sono quelli prigionieri di una religiosità che ti condannava. La vista ai ciechi è la capacità di vedere quali scelte fare per vivere bene e per fare del bene. In altre parole Gesù è venuto a liberarci da tutto ciò che ci opprime e c'impedisce di volare alto. Conclude parlando dell'anno di grazia del Signore. Si riferisce all'anno giubilare, che era l'anno in cui la terra veniva ridistribuita in parti uguali a tutte le tribù di Israele, perché non fosse povero nessuno e per ribadire che la terra e la vita sono un dono di Dio.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Il vecchio testamento, le profezie, in Gesù sono compiuti. Ora Gesù si siede, da maestro che è, e comincia a proclamare la sua buona notizia.
Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Se leggiamo Isaia 61,1-6, capiamo meglio perché gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Il testo parla di un giorno di vendetta e di inaudita violenza di Dio nei confronti dei nemici di Israele, e la gente si infervorava molto ascoltando questa lettura. Gesù invece si ferma alle liberazioni e benedizioni, e tutti si domandano dove vuole arrivare.
Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Gesù vuole annunciare una salvezza universale, per tutti; questa è la grossa novità, che tutt'oggi lascia perplessi chi si sente giusto e fa gioire i poveri. Signore grazie. Aiutaci ad accogliere questa buona notizia, nel nome di Gesù Signore nostro.
Buona domenica.