Omelia (10-02-2025) |
Missionari della Via |
Come cerchiamo Gesù? Quale guarigione vuol portarci Gesù? Ecco due punti sui quali vogliamo soffermarci. Anzitutto: come cerchiamo Gesù? Il Vangelo ci mostra la ricerca intensa, decisa, a tratti commovente di tanti sofferenti e malati. L'indigenza, la povertà, il bisogno diventano le porte di accesso a Cristo. Quante volte ci chiudiamo in noi stessi perché provati, feriti, delusi, come se tutto ciò ostacolasse la vita. I malati del Vangelo di oggi, invece, "gridano" che proprio dove la vita è ferita Cristo vuol entrare. Non temiamo dunque: cerchiamolo, invochiamolo, aggrappiamoci con forza a Lui. Mettiamo davanti al medico celeste le nostre fragilità, le nostre fatiche; lasciamoci toccare, lasciamoci sanare! E da qui il secondo punto: quale guarigione vuol portarci Gesù? Le guarigioni fisiche sono grazie grandi che ci illuminano sulla guarigione più profonda, quella dell'anima e, in fondo, di tutto il nostro essere. Per qualcuno questa sarebbe una banalità che si dice quando si guarisce fisicamente, mentre in realtà è il miracolo più straordinario che Dio compie nel cuore dell'uomo. Ed è straordinario proprio perché è visibile a pochi e risiede nell'intimità del cuore. Nascosto, sì, ma potente, capace di salvare e cambiare tutta la vita. Conosco tante persone che raccontano com'erano prima di aver fatto entrare Gesù nella loro vita; guardandole, non riesco a pensare a come potessero essere o non riesco a ricordare quando erano attaccate al denaro, peccatrici e peccatori incalliti o vanitosi, che vivevano nella confusione totale e senza una direzione. Sì, perché il loro cambiamento interiore è così profondo da averle rese persone diverse. Ecco il miracolo di guarigione di chi crede, di chi non si ferma in superficie ma lascia scendere Cristo e la sua parola in profondità. A volte cerchiamo miracoli più evidenti, più superficiali, scoraggiandoci se non arrivano. Oggi il Vangelo ci ricorda che se apriamo il cuore al Signore, anche se non arriva il miracolo che chiediamo, ne può arrivare uno più grande, più decisivo per la nostra vita e la nostra eternità. Oggi perciò preghiamo con tutto il cuore per la guarigione totale dell'uomo, corpo e anima, e pensiamo in particolare a qualcuno per il quale vogliamo intercedere presso il Signore... «Cerchiamolo per trovarlo, cerchiamolo dopo averlo trovato. Perc hé lo cercassimo per trovarlo, è nascosto; perché, dopo averlo trovato, di nuovo lo cerchiamo. Egli è immenso. Sazia chi, cercandolo, diventa capace di coglierlo, e fa più capace chi trova» (Sant'Agostino). «Trovare Dio è cercarlo senza fine. In effetti cercare e trovare Dio non sono cose diverse, ma il guadagno della ricerca è la ricerca stessa. Il desiderio di Dio nell'anima è appagato dal fatto stesso di restare insaziabile, poiché vedere Dio è propriamente non esser mai sazi di desiderarlo» (San Gregorio di Nissa). |