Omelia (26-01-2025)
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COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Gigi Avanti

Capita frequentemente, quando si è alle prese con annunci o notizie di eventi che piombano nella propria vita, di venire presi da dubbi sulla veridicità dei medesimi.
E, rovescio della medaglia, capita anche di dare credito a scatola chiusa a chi racconta eventi o annuncia messaggi senza interrogarsi sulla veridicità o meno dei medesimi.
È la differenza tra "credenti" e "creduloni". In un tempo come il nostro dove falsi profeti e sedicenti guru fanno a gara nel voler fare proseliti (potenziali creduloni), senza dare garanzia di solidità al loro dire, l'evangelista Luca taglia la testa al toro e mette le mani avanti iniziando il racconto del suo vangelo rassicurando preventivamente e decisamente Teofilo sulla veridicità di quello che andrà via via narrando.
Queste le sue parole precise: "... Così anch'io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teofilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto".
Quindi la solidità della fede si basa sulla solidità della testimonianza. Solidità della testimonianza da parte di "... coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola".
Tale è la dinamica del credere da parte di coloro che non sono stati testimoni oculari, fidarsi dei testimoni a scatola chiusa (cosa che del resto fanno, paradossalmente, anche i creduloni, privi però di basi solide sulle quali poggiare la loro "fede").
La solidità della nostra fede si basa quindi sulla solidità della testimonianza e questa porta dritto dritto alla potenza dello Spirito come garante del tutto e che, come suo stile, agisce silenzioso e solerte nel cuore degli eventi della storia.
"In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. (...) Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore».
Ecco pertanto le coordinate per una fede solida e robusta: fidarsi dei testimoni oculari conduce a Gesù, il cui garante è lo Spirito. E il cerchio si chiude mentre l'anima si apre a un inno di grazia e di lode.