Omelia (26-01-2025)
don Alberto Brignoli
Un Libro ti cambia la vita

Magari non a tutti piace leggere. E oggi che il formato cartaceo è stato quasi totalmente rimpiazzato dal digitale, diventa sempre più raro vedere gente con un libro in mano. Eppure, avere tra le mani un bel libro da leggere è davvero una fortuna, soprattutto quando abbiamo a disposizione momenti di tranquillità, di calma, di relax, oppure tempi morti che ci permettono di dedicarci con la dovuta attenzione e concentrazione a letture edificanti e costruttive, o quanto meno rilassanti.
C'è libro e libro, a dir la verità. Ci sono libri che raccontano un sacco di fandonie e che fanno presa sull'ignoranza della gente per riuscire a trasmettere false verità, pur di vendere il maggior numero di copie possibili e di mettersi al servizio del regime del pensiero comune, di quel pensiero politicamente corretto che tende a lasciare immobili tutte le cose pur di non svegliare le coscienze. Così come ci sono libri che non rilassano affatto, e che stimolano il lettore a un pensiero più approfondito, a una riflessione che spesso sfocia pure in qualcosa di pratico, in una scelta, a volte addirittura in una scelta di vita.
Ci sono, infatti, libri e letture che per molti di noi hanno rappresentato una vera e propria svolta nella propria esistenza. Libri ricordando i quali ancora oggi, magari a molti anni di distanza, sentiamo di aver cambiato qualcosa nel nostro modo di vivere, nel nostro modo di pensare, nel nostro modo di approcciarci alla realtà e di affrontare i problemi della vita quotidiana.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, ho un libro che mi è particolarmente caro. Pensate che ho iniziato a leggerlo da piccino e... non l'ho ancora terminato, pur avendolo letto tutto più volte e in varie fasi della mia vita. Da piccolo, ne ho letto un brevissimo riassunto a fumetti, nel quale c'erano dentro le cose essenziali; poi più avanti, nel corso degli anni, ho avuto la possibilità di avere tra le mani edizioni sempre più sviluppate, fino a possedere un'edizione completa, che - mi hanno detto - avrei dovuto studiare per molti, molti anni. E infatti, mi ritrovai a studiare in una scuola un po' particolare, dove quel libro abbiamo iniziato a leggerlo e rileggerlo, ad ascoltarlo e riascoltarlo, alcuni brani più di altri; alcuni capitoli, invece, li saltavamo, perché erano troppo difficili. Ma si sentiva che quel libro conteneva parole di vita, era una vera e propria scuola di vita, soprattutto quelle parti che parlavano di un personaggio particolare, tanto storico quanto misterioso, che sapeva parlare al cuore della gente.
Un giorno, poi, quando la scuola si fece più complessa e più impegnativa, mi dissero che i libri più belli per essere capiti e gustati andavano letti in lingua originale. Ed è quello che ho fatto con quel libro: l'originale era stato scritto solamente in due lingue diverse, ma erano lingue così antiche e complesse che credo di aver colto solo una minima parte di quanto il libro volesse esprimere.
Ma che bel libro! Più lo leggevo, parte per parte, autore per autore, capitolo per capitolo (è un insieme di libri, in realtà, proprio come dice il suo titolo), e più ne scoprivo la ricchezza: ma la cosa più bella è che questo libro, antichissimo, acquistava elementi nuovi e si rinnovava ogni volta che lo leggevo, soprattutto alla luce dei luoghi, dei momenti, delle situazioni nelle quali mi trovavo a leggerlo. Era un conto, infatti, leggerlo in una parrocchia di periferia della città, e un altro conto leggerlo nella solitudine della Ande boliviane; era un conto leggerlo in mezzo a un assemblea ed era un conto leggerlo nel silenzio di una piccola abbazia tra i vigneti delle colline bergamasche. Fu allora che scoprii che non si trattava solo di un libro di carta, ma che si trattava di una cosa viva, sempre nuova: si trattava di una persona, più che di un libro.
Ecco perché lo hanno letto in molti, lungo i secoli, e tutti in maniera differente. Lo hanno letto, approfondito, amato, gustato (fino a piangere di commozione) anche tornando in massa da un esilio forzato in terra babilonese; lungo i secoli, milioni di persone hanno assaporato l'avvincente storia del suo principale protagonista e del suo gruppo di dodici amici grazie ai due volumi di scritti da un medico greco di nome Luca, che per dar retta al suo maestro, un certo Paolo, un turco vissuto tra Siria, Palestina e Grecia, la cui vita è stata trasformata dal protagonista di questo libro, ne ha fatto un capolavoro di letteratura, teologia e spiritualità di cui quest'anno avremo la fortuna di gustare il testo nella sua completezza.
Quelle, tuttavia, erano solo parole riportate, erano solo riflessioni fatte alla luce della vicenda storica del protagonista di quel libro. Eppure, una volta, una volta sola, un gruppo di persone radunate in una piccola sinagoga di uno sperduto villaggio della Galilea, ascoltò una parte di quel libro e poi si sentì dire: "Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato". Anni e anni, secoli e secoli di profezie, e tutto quanto era scritto in quel libro divenne, quasi d'improvviso, cosa viva. E cambiò per sempre il corso della storia.
Ma molto più semplicemente, in tempi più recenti, quarant'anni fa iniziò a cambiare la mia vita: e anche adesso, che non ho ancora terminato di leggerlo, mi appare nuovo ogni volta che, per dovere o per diletto, ne sfoglio una pagina.