Omelia (02-02-2025) |
don Roberto Seregni |
Il vecchio e il bambino Il racconto della presentazione di Gesù al tempio mi ha sempre fatto molta tenerezza. Luca è molto attento ai dettagli e per ben quattro volte ripete che Maria e Giuseppe vogliono compiere la legge del Signore. Gesù è il loro primogenito e, secondo il libro dell'Esodo, essi devono offrirlo al Signore. Si tratta di un rito molto suggestivo: il figlio non appartiene ai genitori, ma a Dio. Provo a immaginare i sentimenti che affollavano il cuore di Maria e Giuseppe: sapevano bene che quel bambino che tenevano stretto tra le braccia non apparteneva loro, erano coscienti che il loro bimbo avesse una missione speciale. Proprio per questo motivo, la presentazione di Gesù al tempio non fu soltanto un rito simbolico, ma un vero e proprio atto di consegna e di abbandono alle mani del Padre. Rileggo queste prime brevi riflessioni e mi viene spontaneo ripensare a tante famiglie che stanno vivendo la stessa fatica di Maria e Giuseppe. Oggi è il giorno giusto per presentare o ripresentare i nostri figli al Padre, per affidarli alla sua mano e metterci con umiltà sui passi della santa famiglia. Con amore e pazienza dobbiamo accompagnare e orientare i nostri figli e, al momento giusto, lasciarli liberi, anche di sbagliare. Sappiamo che non saranno mai soli: il Padre del cielo è il loro custode, è la loro ombra (cf. Sal 121). Come per Maria e Giuseppe, arriverà anche per noi il momento di lottare per i nostri figli solo con la forza della preghiera. Mi sembra interessante sottolineare la figura di Simeone, un personaggio molto importante che esce dall'ombra solo per una manciata di versetti. La sua missione è quella di riconoscere il Messia e presentarlo pubblicamente. Lui è un anziano profeta che muore dalla voglia di vedere il Messia. Lo ha aspettato, lo ha atteso per tutta la vita e ora lo tiene stretto tra le sue braccia. È una scena davvero bellissima: Simeone, l'anziano immagine dell'attesa, e il bambino Gesù, segno definitivo del compimento della promessa. Molto bella anche la preghiera che Luca pone sulle labbra dell'anziano profeta. Sottolineo solo un versetto: "I miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli". Simeone, riprendendo alcuni celebri testi di Isaia, annuncia il carattere universale della salvezza offerta da Gesù. Fin dall'inizio è chiaro che il cammino di Gesù, la sua missione, porta in direzione del mondo intero, di tutti. Ovunque ti trovi, qualunque sia il tuo lavoro e la tua formazione, devi preoccuparti di tutti, senza escludere nessuno. Con affetto, Padre Roberto |