Commento su Mc 2,23-28
Come vivere questa Parola?
Il Figlio dell'Uomo è Signore del sabato, Gesù dimostra la sua libertà di fronte all'opinione dei farisei, in relazione all'azione dei suoi discepoli che coglievano e mangiavano le spighe di sabato e ricorda loro, l'azione simile che Davide fece con il pane dell'offerta. La sua libertà e la sua signoria sulle pratiche ebraiche, illuminano la vita della giovane martire che oggi ricordiamo. Una fanciulla di tredici anni, che, avendo scelto Dio, non esitò ad essere coerente con la sua fede e con una libertà e una signoria non comuni alla sua età, affrontò il martirio e fu padrona del suo corpo, della sua purezza, della sua castità. Sant'Agnese visse e capì che il suo corpo era fatto per servire il Signore e non per essere al servizio e al capriccio di un potente.
Dio onnipotente ed eterno, che scegli le creature miti e deboli per confondere quelle forti, concedi a noi, che celebriamo la nascita al cielo della tua martire sant'Agnese, di imitare la sua costanza nella fede. Amen
La voce di sant'Agnese
"Pura", "casta". Significa questo in greco il nome Agnese. Per gli storici è dunque più che altro un soprannome quello che identifica una delle martiri più venerate della Chiesa. Siamo nel 304, nel vortice di ferocia anticristiana innescato dall'imperatore Diocleziano (anche se qualche studioso colloca l'avvenimento durante la persecuzione di Valeriano anteriore di 40 anni). Di Agnese non si conosce nulla tranne la sua passione, le cui notizie, non sempre univoche, sono disseminate in vari documenti posteriori al martirio.
L'odio e la grazia
La tradizione racconta di un amore non corrisposto, quello del figlio del Prefetto di Roma per Agnese che, appena tredicenne, non intende legarsi al nobile. La giovane ha fatto voto di castità a Cristo e quando il Prefetto viene a saperlo scatta la rappresaglia: Agnese dovrà entrare nella cerchia delle vestali che rendono culto alla dea protettrice di Roma. La ragazza rifiuta e la vendetta si fa più crudele, passando dal tempio al postribolo, con l'esposizione della giovane tra le prostitute a Piazza Navona. I racconti agiografici dicono come Agnese, in virtù di una protezione superiore, riesca anche in quella situazione a custodire la propria illibatezza. Come un agnello L'odio contro di lei aumenta in una spirale crescente. La ragazza è condannata al rogo, ma le fiamme nemmeno riescono a sfiorarla e allora è un colpo di spada alla gola a spezzare la sua vita. L'iconografia rappresenta Agnese sempre con un agnello accanto perché la sua è la stessa sorte allora riservata ai piccoli ovini. E ogni 21 gennaio, festa liturgica della Santa, viene benedetta una coppia di agnelli allevati dalle suore della Sacra Famiglia di Nazareth. Con la loro lana, le suore confezionano i sacri palli che il Papa impone ai nuovi arcivescovi metropoliti il 29 giugno di ogni anno.
https://www.vaticannews.va/it/santo-del-giorno/01/21/sant-agnese--vergine-e-martire.html
Sr Teresita Verhelst Solano fma - tereverso2017@gmail.com
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