Omelia (27-01-2025) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mc 3,20-25 Come vivere questa Parola? Una bestemmia madornale e imperdonabile quella degli scribi, tanto da considerare Gesù posseduto da uno spirito immondo invece che dallo Spirito Santo. Essi ostinatamente non vogliono riconoscere che in Gesù riposa lo Spirito Santo, che gli dona la sua forza per vincere e cacciare i demoni. Si tratta di un accecamento totale del cuore, che respinge la grazia dell'incarnazione del Figlio di Dio, considerando Gesù solo un indemoniato. Invece, come proclama la lettera agli Ebrei, Gesù non è come il sommo sacerdote ebreo che entra ogni anno nel Santo dei Santi del tempio di Gerusalemme, tenendo in mano un vaso di sangue dalla immolazione di un ariete, per chiedere la remissione dei peccati come rito di espiazione dei peccati del popolo, che però non otteneva nessun perdono. Con il sacrificio della croce Gesù ha espiato una volta per tutte i peccati di tutta l'umanità prima e dopo di Lui con la forza dell'amore della sua vita totalmente donata, per cui non ha avuto più bisogno di entrare nel luogo più santo del tempio di Gerusalemme ad impetrare il perdono di Dio, ma anzi come Figlio di Dio ha penetrato il cielo, portando con sé questa sua vita umana sacrificata e aprendo l'accesso a tutti per entrare nel Regno di Dio. Solo chi non ha capito almeno un po' l'amore di Dio può essere indifferente o trovare scusanti fino alla bestemmia per non aprirsi alla grazia del Signore, come dimostrava la gravissima bestemmia degli Scribi. Chiediamo al Signore di riconoscere fino in fondo il suo amore sacrificato e quindi di appartenere totalmente a Lui, facendo aderire bene la nostra vita di ogni giorno alla sua come fedeli discepoli del Vangelo.
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