Omelia (28-01-2025) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Eb 10,4-7 Come vivere questa Parola? Di fronte a migliaia di sacrifici cruenti di animali che venivano offerti nel tempio di Gerusalemme, che alla fin fine, risultavano inefficaci e non miglioravano la condotta dell'uomo di fronte a Dio, perché erano solo un'ombra dell'unico, vero, grande sacrificio dell'umanità, che si sarebbe realizzato con la sua passione, morte e risurrezione, Cristo ha desiderato per amore offrire e sacrificare se stesso. Per questo Egli mette a disposizione di tutta l'umanità di tutti i tempi la sua persona offerta in sacrificio di espiazione, quello vero ed efficace di tutti i peccati del mondo. Questo significa che i semplici sacrifici umani grandi e piccoli non hanno valore o lo acquistano solo in base al fatto di essere o non essere in comunione stretta con il sacrificio del Signore Gesù, che viene riattualizzato e ripresentato in ogni Eucarestia. In questo modo si instaura una nuova parentela stretta con Gesù, Lui fratello maggiore e noi suoi discepoli: essi sono la sua nuova famiglia, ma alla condizione che indica il breve tratto di Vangelo: compiere con dedizione e amore la volontà di Dio. Diversamente la nostra relazione con Cristo rimane fuori, cioè solo esteriore e superficiale, perlopiù inconsistente, nonostante la grazia del Battesimo. Sono una specie di corpo estraneo nel corpo mistico di Cristo. Chiediamo l'intercessione del grande s. Tommaso che su questi temi ha fatto una riflessione di grande insegnamento per tutta la sua esistenza. Ma soprattutto egli ne è un testimone formidabile. Lui "mente teologica di aquila" nella pratica di ogni giorno sapeva vivere un grande amore affettivo di appartenenza a Cristo ma con grande semplicità, come quella di un bambino. Come quando - così si tramanda - apriva la porticina del tabernacolo e vi appoggiava la testa per ricevere quella illuminazione e quella sapienza che poi elargiva nella scuola e ci è giunta nei suoi scritti.
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