Omelia (09-02-2025)
don Michele Cerutti
Sulla tua Parola getterò le reti

La scena che si presenta oggi è già sicuramente a nostra conoscenza, ma come quando ci troviamo di fronte a una grande opera d'arte siamo colpiti sempre da un aspetto in particolare ed è così anche davanti al brano che oggi abbiamo proclamato.
Quello che sorprende è da un lato la provocazione di Gesù e dall'altro la fiducia degli apostoli.
La provocazione del Maestro consiste nell'invitare Pietro, Giacomo e Giovanni a gettare le reti in pieno giorno.
Io che ho mezzo sangue ligure la notte vedo lontano, quando mi trovo in vacanza, dalle coste di San Remo le luci dei pescherecci.
Certo il momento più giusto per fare una buona pesca è quando cala l'oscurità della sera.
I pescatori preferiscono lavorare con meno luce solare, i pesci tendono ad essere meno vigili e più propensi a mordere l'esca. La penombra offre un senso di sicurezza, rendendo più facile per i pescatori avvicinarsi senza essere notati.
Molti pesci predatori si attivano per nutrirsi. Ciò significa che le probabilità di cattura anche di pesci di dimensioni maggiori aumentano notevolmente. La ridotta attività umana e la mancanza di disturbi esterni rendono possibile avvicinarsi a questi animali, che potrebbero essere più diffidenti durante il giorno. Abbiamo poi barracuda, spigole che abitano i mari che sono rinomati cacciatori notturni.
Davanti a questa richiesta di pescare durante il giorno gli apostoli che erano sicuramente sfiduciati per i magri risultati registrati non si lasciano andare a scoraggiamenti e stanchezze. Avrebbero potuto rispondere anche male o avrebbero deriso rimandando a un giorno ipotetico.
Nulla di tutto ciò si fidano e davanti a una piccola titubanza iniziale non pongono muri e si buttano nella proposta senza tentennamenti: Abbiamo faticato tutta notte; ma sulla tua parola getteremo le reti.
Questa prontezza sorprende e ci dice che l'incontro con Gesù non è frutto di ragionamenti, di libri di teologia, di proposte spirituali da indagare, ma è esperienza da vivere senza cervellotiche speculazioni.
Davanti a questa generosità nella risposta il Signore compie le sue meraviglie e quello che in un primo momento esperti pescatori avranno coltivato perplessità non possono che ricredersi davanti all'abbondanza di pesci che si trovano a raccogliere.
Un raccolto così alto che occorrono anche altre barche in soccorso.
Questa è l'immagine della Chiesa che necessita di tutti nessuno escluso.
Questa icona ci viene offerta proprio nel cuore dell'anno giubilare per dirci che questa barca di Pietro va sostenuta perché possa varcare i mari di ogni tempo e possa sempre raccogliere canestri pieni di pesce.
Un'immagine che ci sollecita come singoli, come primo aspetto, a mettere da parte diffidenze e paure quando ci viene chiesto da Gesù di metterci in prima linea nel servizio.
Potremmo essere perplessi, ma se ci fidiamo Dio dà tanto a coloro che sono generosi nel rispondere.
Un'immagine poi che ci sprona a guardare alla Chiesa come barca in cui c'è posto per tutti e che nessuno deve sentirsi escluso.
Questa immagine in cui Pietro chiede aiuto anche a un'altra barca perché possa contribuire a caricare pesci non lasciamola sfuggire troppo facilmente consideriamola per la bellezza di significato che ci viene offerta.
La Chiesa è questa è un insieme di persone che collaborano perché l'annuncio di salvezza raggiunga ciascun uomo o donna.
Non è il mio movimento, la mia parrocchia, il mio cammino, la mia realtà è una rete che si tesse insieme perché ognuno possa sentirsi accolto.
Gesù si avvale di persone anche con le loro fragilità. Pietro si china davanti al Maestro implorando il perdono e riconoscendosi peccatore.
Dopo questa esperienza ci saranno tante occasioni di mancanza che il principe degli apostoli si troverà ad affrontare.
Deve crescere passando dal tradimento nel momento della Croce fino agli Atti degli Apostoli quando riconoscerà che in Dio non ci sono differenze di persone.
Gli apostoli non sono degli arrivati quando Gesù li chiama lo diventano, invece, nella gloria del Paradiso, ma per arrivare a quel punto debbono camminare come tutti.
Non abbiamo paura quindi nel non vederci anche noi degli arrivati, ma senza tentennamenti mettiamoci in cammino verso la meta e colui che ci darà la forza ci metterà nelle condizioni di irrobustirci nel percorso.