Omelia (14-02-2025)
Missionari della Via


Servitori sempre bisognosi. Potremmo riassumere così il Vangelo di oggi. Gesù designa il lavoro specifico dei discepoli: annunciare la sua presenza nel mondo e nei cuori, cioè il regno di Dio. Per i consacrati, le consacrate e i sacerdoti, la vita non è questione di cariche, di studi altisonanti o di attività pastorali (tutte cose buone, per carità) ma di testimonianza del regno e di minorità, cioè di umiltà che fa trasparire che il vero bene che portiamo è Dio. Non dimentichiamo che il Papa viene denominato anche con il titolo "servo dei servi". Un buon esame di coscienza verte proprio sul modo di porci nei confronti degli altri: siamo servizievoli? Umili? Facciamo sentire accolte le persone che abbiamo accanto? Tendiamo a rapportarci agli altri "guardandoli dall'alto verso il basso"? O trattiamo tutti con egual stima? Non dimentichiamo ciò che ci ha ricordato il papa: l'unico caso in cui siamo autorizzati a guardare gli altri dall'alto verso il basso e quando ci accostiamo a loro per aiutarli a rialzarsi dalle loro cadute!

Gesù poi chiama i discepoli ad annunciare facendosi anche bisognosi degli altri, andando senza nulla. Significa non sentirsi mai padrone, mantenersi in un consapevole stato di "bisogno" degli altri, rinunciando ai segni del potere che contraddicono apertamente il Vangelo. Senza dimenticare che il proprio lavoro è ricompensato prima da Dio e poi dalla carità dei fratelli. Pensate che i sacerdoti che ricevono l'otto per mille ricevano uno stipendio? No, ricevono la carità delle persone necessaria per vivere e svolgere il loro ministero, una carità utilissima ma che li chiama a vivere con responsabilità, a non dare scandalo. Perciò siamo esigenti con i nostri consacrati, con i sacerdoti, con i vescovi: chiediamogli tempo, chiediamogli spiegazioni della parola di Dio, chiediamogli il regno di Dio, aiutiamoli a custodire la loro testimonianza di vita. E, soprattutto, quest'oggi preghiamo perché vi siano vocazioni alla vita consacrata e al sacerdozio, sapendo che servono tanti portatori di Dio nel mondo che offrano la loro vita per questo.

Ci accompagni in questo cammino la preghiera composta da San Paolo VI per la I Giornata Mondiale delle Vocazioni, 11 aprile 1964:

«O Gesù, divino Pastore delle anime, che hai chiamato gli Apostoli per farne pescatori di uomini, attrai a te ancora anime ardenti e generose di giovani, per renderli tuoi seguaci e tuoi ministri; falli partecipi della tua sete di universale Redenzione, [...] dischiudi loro gli orizzonti del mondo intero, [...] affinché, rispondendo alla tua chiamata, prolunghino quaggiù la Tua missione, edifichino il Tuo Corpo mistico, che è la Chiesa, e siano "sale della terra", "luce del mondo" (Mt 5,13)».