Omelia (21-02-2025)
Missionari della Via


Il Vangelo di oggi potrebbe sembrare complicato, una sorta di inno alla sofferenza. Niente di tutto ciò. Mediante queste parole, Gesù ci indica da che parte ci si salva, mettendoci in guardia. Troppo spesso pensiamo di salvarci da soli, cioè pensiamo di risolvere autonomamente i nostri problemi, estromettendo Dio, facendo a meno degli altri. Salvo poi scoprire l'inganno della solitudine proprio nei momenti di sofferenza e di prova. Altre volte pensiamo solo a salvaguardare noi stessi; passiamo la vita secondo "l'arte dell'arrangiarsi", dove ciò che conta è cadere in piedi. Salvo poi scoprire l'inganno quando ci si ritrova a terra nei propri fallimenti, o perlomeno nell'ora di sorella morte. Gesù oggi ci ricorda che il cristiano è colui che si lascia salvare da Lui; che credere in Lui significa andargli dietro, lasciandoci indicare dal Signore come vivere e come amare. «In pratica Gesù ci invita a fidarci e ad abbandonarci fiduciosamente a Lui. Quanta pace ci sarebbe nella nostra vita se riuscissimo davvero a farlo sempre. Invece ci piace fare tutto da soli e in alcuni momenti ci sembra di essere in grado anche di conquistare il mondo. Ma Gesù avverte: Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Oggi il Vangelo ci invita a ridimensionarci, a smettere di vivere da soli le cose difficili e a illuderci di poter essere felici riempiendo la nostra vita delle cose di questo mondo, perché ciò che appaga il cuore dell'uomo è solo l'amore, e Dio è l'Amore più affidabile che esiste» (don Luigi Epicoco).