Omelia (24-02-2025)
Missionari della Via


La conclusione del Vangelo di oggi ci consegna una chiave importante per vincere i nostri combattimenti spirituali: la necessità della preghiera. Matteo riporta il medesimo detto di Gesù con un'aggiunta: il digiuno. Preghiera e digiuno. Ecco due armi fondamentali per vincere le seduzioni del maligno. Pregare, dunque relazionarsi con Dio, cercando di vivere uniti a Lui. E digiunare, astenendosi dal cibo e da ciò che ci lega. Con il digiuno si fa spazio a Dio, con la preghiera si riempie questo spazio di Dio. Siamo qui agli antipodi di quella tendenza volontarista che ci porta a pensare di poter vincere le nostre battaglie partendo dal nostro sforzo. Per carità, la buona volontà è fondamentale, ma il punto di partenza è la grazia. È Dio che dilata il cuore, che rafforza, che libera dall'attrazione del peccato, che stimola e rafforza la nostra volontà. È da Lui che bisogna partire e ripartire, senza scoraggiarsi mai. A volte, le reiterate cadute possono aiutarci a scoprire e a prendere consapevolezza di tutto ciò: che da soli non ce la facciamo. Che il Signore possa aiutarci a capire che è da Lui che si deve partire, che è Lui la fonte di ogni bene, della vita. Possa il Signore liberarci dalla sottile tentazione dell'autosufficienza, sapendo che nella vita spirituale più si avanza e più ci si scopre bisognosi, più si cresce e più ci si sente bisognosi di Lui!

La via di Santa Teresina è stata fondata sulla fiducia e sull'amore. Ella dice: «Custodite con cura la vostra fiducia, è impossibile che Dio non ne tenga conto, perché Egli misura sempre i suoi doni secondo la nostra fiducia». Ella racconta la storia seguente: «Un re, partito per la caccia, stava inseguendo un coniglio bianco che i suoi cani stavano per raggiungere, quando il coniglietto, sentendosi perduto, ritornò rapidamente indietro e saltò nelle braccia del cacciatore. Costui, commosso da tanta fiducia, non volle più separarsi dal coniglio bianco, e non permise a nessuno di occuparsene, riservandosi perfino il compito di nutrirlo. Lo stesso farà con noi il Buon Dio se inseguiti dalla giustizia, rappresentata dai cani, cercheremo rifugio nelle braccia stesse del nostro Giudice...».