Omelia (16-02-2025) |
Omelie.org (bambini) |
Buongiorno ragazzi e buona domenica a tutti! Oggi il Vangelo che abbiamo appena ascoltato ci parla di felicità. Voi siete felici? E che cosa vi rende felici? Le vostre risposte dicono che la felicità è data da tante cose, da tante situazioni... un regalo, la visita di un amico speciale, un bel voto meritato, oppure è data dal perdono donato dalla mamma e dal papà per uno sbaglio che avete fatto... Insomma ci sono tanti motivi che danno gioia! Ci sono dei momenti di felicità così speciali che li ricorderete per sempre, altri invece, non essendo così importanti, li dimenticherete facilmente. Gesù oggi in questa pagina di Vangelo ci presenta la strada maestra per la felicità vera e duratura. Infatti il Vangelo comincia proprio con il termine "Beati voi", cioè "Felici voi"!. Si sta rivolgendo ai discepoli che ha appena chiamato a seguirlo e adesso con queste parole li aiuta a capire qual è strada giusta verso la felicità. Abbiamo detto che Gesù sta parlando ai discepoli, ma questa Parola, lo sappiamo bene, è rivolta anche a noi, serve anche alla nostra vita. Tutti noi conosciamo già il brano delle Beatitudini perché le abbiamo lette nel Vangelo di Matteo. Ma questo tema è così importante, così fondamentale per il cammino cristiano che anche l'evangelista Luca, anche se con qualche differenza, le inserisce nel suo Vangelo. Come abbiamo ascoltato, nel brano di Luca, a differenza di quello di Matteo, ci sono 4 beatitudini e 4 lamenti. In realtà il termine che viene usato nella seconda parte è "Guai a voi", ma possiamo dire che è una traduzione non molto giusta. Il Signore, infatti, non ci minaccia mai... casomai si intristisce, si lamenta come in questo caso, quando ci vede andare per una strada che è pericolosa per noi. Proviamo a guardare insieme questo brano La prima beatitudine dice: "Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio". Attenzione però, il Signore non sta lodando la povertà in sé stessa, non ci sta dicendo "Meno male che ci sono i poveri", e neppure ci sta chiedendo di diventare poveri! Per capire questo dobbiamo ricordare quello che dice san Paolo ai cristiani abitanti a Corinto: "Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo di lui". Ecco allora di quale povertà sta parlando Gesù: è la capacità di condividere, di dividere con qualcuno ciò che si ha. Gesù ha fatto proprio così: ha condiviso con noi la sua vita e continua a condividerla offrendosi come cibo nella Eucarestia. Fare la comunione con lui ci impegna a fare la comunione con gli altri senza escludere nessuno, anche chi ci fa dei torti. Condividere: ecco la parola chiave di questa domenica. Condividere con chi ha meno di noi. Possiamo domandarci: "Ma i poveri sono vicini o lontani dalla nostra vita?". Cosa vuol dire per un bambino della vostra età condividere? Vuol dire prima di tutto far tesoro ed essere contenti di ciò che si ha. Inoltre significa non sciupare le cose, tenerle da conto: un quaderno, una penna, un astuccio, lo zaino... se sciupo queste cose, se le tratto male, dovrò ricomprarle! Che peccato! E voi sapete che ci sono ragazzi e ragazze della vostra età che non hanno materiale utile per la scuola, non hanno penne, fogli, matite per scrivere, per disegnare? Vivere la povertà della condivisione significa usare bene le cose che ho, tenerle da conto fino a che non sono consumate, anche se passano di moda, come ad esempio una felpa o un paio di pantaloni. Vivere la beatitudine della povertà significa anche accontentarsi di quanto la mamma prepara per il pranzo e per la cena: anche se qualche volta non è di mio gradimento, lo mangio perché penso che anche questo esercizio mi aiuta a formarmi bene. Voglio passare alla seconda parte di questo brano alla parte dei "Guai a voi" e, come ho sottolineato prima, in realtà Gesù non dice questa parola ma fa come una specie di lamento. In verità l'espressione ebraica è "hoi" che è una specie di lamento funebre. Quando voi vi fate male incominciate a lamentarvi e dite hoi hoi hoi... è un lamento che racconta il dolore che avete. Gesù prova dolore per quelle persone che pensano solo ad arricchire se stesse! Voi direte: "Allora noi siamo a posto, noi non siamo ricchi così!". Però c'è una frase che mi ha sempre tanto colpito che dice: "Nessun uomo è così tanto povero da non poter donare nulla ai suoi fratelli". Anche se sei povero ma sei egoista, assomigli a quella categoria di persone su cui Gesù fa il lamento. La logica del mondo dice: moltiplica per te, per i tuoi interessi. La logica del Vangelo invece dice il contrario: se dividi, se condividi, moltiplichi. Il tuo poco, condiviso con gli altri per amore, diventa fonte di gioia. Allora il tuo tempo, la tua merenda, il tuo gioco, i tuoi pennarelli, se condiviso con chi non ne ha, diventa fonte di gioia per gli altri ma anche per te! Provare per credere! Buona domenica Commento a cura di Piera Cori |