Omelia (06-03-2025)
Missionari della Via


Abbiamo davvero deciso di seguire Gesù? Bene; allora prendiamo tre aspetti che il Vangelo di oggi per capire cosa significhi seguirlo.

Rinnegare. Innanzitutto rinnegare noi stessi. Questo non significa avercela con sé ma vivere liberi da sé stessi, non assolutizzare il proprio modo di pensare. Per far questo occorre una conversione profonda: rinnovare il cuore e la mente. Rinnegare sé stessi vuol dire anche imparare a dirci dei no. Ad esempio, è il momento della preghiera? Non ho voglia, ma dico di no e vado a pregare; oppure sono in mezzo a persone o situazioni di maldicenza e dico di no; vedo una persona bisognosa, istintivamente vorrei andare oltre, ma mi fermo; ecco, mi sono detto un no. Tutto ciò è rinunciare a ciò che ci impedisce di vivere, a quella malattia che si chiama egoismo!

Prendere la propria croce. La croce non è qualcosa che ci manda il Signore dall'alto, ma dice la nostra missione con le sue gioie, con le sue difficolta, con le sue fatiche, insomma tutto ciò che fa parte della vita. Non si può vivere da slalomisti cercando di evitare ogni difficoltà, come certi genitori cercano di fare con i loro figli! Ecco, la croce è adempimento del quotidiano. Noi siamo chiamati ad amare e per fare questo occorre che crocifiggiamo il nostro egoismo.

Salvare la vera vita. Questa è la strada per ritrovare la nostra vita, per vivere la vita felice dell'amore. Se la vita la si dona la si trova. Qui non si parla di una vita bella da perdere ma perdere la propria vita brutta per avere la vita bella, per vivere la vita di Dio!

VIETATO LAMENTARSI

Per diventare il meglio di sé bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti quindi: smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita.

Il cartello è realizzato dallo psicologo e psicoterapeuta italiano Salvo Noè, che lo ha donato a Papa Francesco al termine dell'Udienza generale di mercoledì 14 giugno 2017.