Omelia (07-03-2025)
Missionari della Via


«Perché noi e i farisei digiuniamo e i tuoi discepoli no?». Ecco la domanda che i discepoli di Giovanni rivolgono a Gesù. Magari pensavano che il loro stile di vita fosse più austero, ma non riuscivano a cogliere il motivo del digiuno. Digiunavano perché lo si era sempre fatto ma non riuscivano a cogliere la cosa più importante: il motivo del digiuno, in quel momento si era realizzato: Gesù, il Messia, era venuto in mezzo a loro! Digiunavano i farisei legati al passato e alle tradizioni, digiunavano i discepoli del Battista nell'attesa della venuta del Messia, senza comprendere che il Messia era venuto ed era in mezzo a loro, ma in modo nuovo, non come se l'aspettavano. È un Gesù diverso dalla loro attese, un Gesù che mangia con i pubblicani e i peccatori, che si rivolge ai pagani, che cerca gli ultimi. Come? Facendosi uno di loro, camminando con loro, entrando nelle loro vite fatte di miseria e di peccato. I discepoli di Gesù non digiunano perché Gesù, lo sposo dell'umanità, è in mezzo a loro. In un matrimonio non si digiuna, anzi, si fa festa, ed è quello che vivono i discepoli di Gesù. Quel momento è il momento della festa, è "l'ora" da vivere in pienezza, senza essere legati ad un passato e senza essere proiettati in un futuro lontano. Davanti a ciò ci domandiamo: sappiamo vivere il presente senza essere di quelli che recriminano per le cose passate? O che sono sempre in ansia per le cose future?

Finalmente sarò felice.
Questa è la storia di un uomo che quando era ragazzo e andava a scuola continuava a dire: «Ah! quando lascerò la scuola e comincerò a lavorare, allora sarò felice». Lasciò la scuola, cominciò a lavorare e diceva: «Ah! quando mi sposerò, sarà la felicità!». Si sposò, e in capo a pochi mesi constatò che la sua vita mancava di varietà, e allora disse: «Ah, come sarà bello quando avremo dei bambini!». Vennero i bambini, ed era un'esperienza affascinante, ma piangevano tanto, anche alle due di notte, e il giovane sospirava: «Crescano in fretta!». E i figli crebbero, non piangevano più alle due di notte, ma facevano una stupidaggine dopo l'altra e cominciarono i veri problemi. E allora l'uomo sognò il momento in cui sarebbe stato di nuovo solo con sua moglie: «Staremo così tranquilli!». Adesso è vecchio, e ricorda con nostalgia il passato: «Era così bello!»

Un tizio domandò al mio amico Jaime Cohen: «Secondo te, qual è la cosa più divertente degli esseri umani?»

Cohen rispose: «Il fatto che siano sempre contraddittori: hanno fretta di crescere e poi sospirano per l'infanzia perduta. Sacrificano la salute per ottenere il denaro, e poi spendono i soldi per avere la salute. Pensano in modo talmente impaziente al futuro che trascurano il presente e così non si godono né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai, e muoiono come se non avessero mai vissuto.