Omelia (08-03-2025) |
Missionari della Via |
Il Vangelo di oggi dà grande speranza a ogni persona che ha perso la fiducia in una vita nuova. Sono tutte quelle persone che hanno sperimentato il fallimento, il peccato, il tradimento subito o perpetrato, che scoraggiati si sono seduti nella loro tristezza, incapaci di alzarsi per riprendere il cammino della loro vita. Ma una voce risuona anche per loro: «alzati e seguimi». È quella voce che ha udito Matteo il pubblicano, esattore delle tasse, amico dei romani, magari avvezzo a praticare l'usura, uno condannato dallo sguardo e dal giudizio degli altri. Gesù ci dice che c'è salvezza per ogni uomo, c'è riscatto da una vita mediocre. Matteo si sente subito guardato e amato: lo sguardo di Gesù su di lui non è di condanna, ma di amore. È lo sguardo del Signore che scommette sulla vita di Matteo e sulla nostra vita: siamo chiamati a fare cose grandi, siamo stati creati per fare cose grandi! Domandiamoci quali sono le cose che ci affliggono, quali sono le vicende della vita che hanno ucciso le nostre speranze, che ci hanno schiacciato a tal punto da non riuscire più ad alzarci. Coraggio dunque, in questo momento il Signore ti chiama a vita nuova e ti dice: «Perché ancora ti affliggi? Alzati e seguimi!». Il contadino e il poeta. Il contadino rispose sorridendo: "No, mio caro vicino, dopo aver letto il cartello che avevi scritto, ho capito che possedevo il pezzo più bello della terra e che non ne avrei trovato un altro migliore." Non aspettare che arrivi un poeta per farti un cartello che ti dica quanto è meravigliosa la tua vita, la tua casa, la tua famiglia e tutto ciò che possiedi... Ringrazia sempre Dio per la salute che hai, la vita che vivi, per la caparbietà che hai nel lottare per andare avanti. Che il Signore benedica questo pezzettino di cielo che è la tua vita. |