Omelia (24-02-2025) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mc 9,14-29 Come vivere questa Parola? «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Quest'affermazione di Gesù, alla richiesta di guarigione del figlio da parte del padre, ci riporta alla nostra fede. Fede spesso debole e vacillante perché fondata sulle nostre forze, su sforzi di volontà o legata addirittura ai frutti che un metodo di preghiera potrebbe offrire secondo precise metodologie e tecniche. Il miracolo raccontato nel vangelo di oggi scaturisce proprio da un clamoroso fallimento vissuto dai discepoli, i quali avrebbero voluto "il miracolo" a partire dalle loro forze. Quante volte sperimentiamo che con le nostre forze e la nostra poca fede non riusciamo a cambiare nemmeno una virgola della realtà e delle situazioni che incontriamo! Il miracolo accade solo a patto che la persona che lo chiede creda che è Gesù che lo possa compiere riconoscendo di non avere in se stessi le forze necessarie per affrontare la vita. Il padre che si accosta a Gesù comprende tutto questo e fa quella preghiera che smuove le montagne e libera la potenza di Dio. «Credo; aiuta la mia incredulità!». La professione di fede di questo padre è sincera, vera. Non ha inizio quando le nostre condizioni mentali sono a posto e i presupposti saldi, sicuri e soprattutto logici: inizia quando egli riconosce il proprio bisogno e la propria impossibilità. La risposta di Gesù alla fede di questo padre e il suo gesto di estrema compassione possono essere accostati alla conclusione della prima lettura di oggi tratta dal libro del Siracide: "Uno solo è il sapiente e incute timore, seduto sopra il suo trono. Il Signore stesso ha creato la sapienza, l'ha vista e l'ha misurata, l'ha effusa su tutte le sue opere, a ogni mortale l'ha donata con generosità, l'ha elargita a quelli che lo amano."
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