Omelia (02-03-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva [...]. Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e a servirli, io vi di-chiaro oggi che certo perirete."

Come vivere questa Parola?
Nel testo che la liturgia di oggi ci propone, ricorrono due parole che hanno un particolare rilievo: "oggi" e "ascolta". Di per sé il Deuteronomio riporta sostanzialmente la legge già offerta in dono a Israele durante l'Esodo. Eppure si parla di "oggi", come all'"oggi" ci rimanda qualsiasi azione liturgica. Attualità di un messaggio che non conosce l'usura del tempo. Novità di una consegna che è offerta di vita, di pienezza di vita. A te, a me, "oggi" è rivolto l'invito a "scegliere la vita", ad "ascoltare" la voce del Signore che ce ne indica la strada. La morte (non solo fisica), a cui si accenna, non è "castigo" di Dio, ma l'ineluttabile conseguenza di scelte sbagliate che ad essa immettono. Pensiamo alle conseguenze deleterie di certe violazioni della natura: (alterazioni climatiche con il loro corollario di inondazioni, siccità, scomparsa di specie animali e vegetali, affermarsi di malattie nuove...). Dio, ci ricorda il libro della Sapienza, è "amante della vita". Ed Ezechiele completa: "Io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva". La quaresima è il "tempo favorevole" per lasciarci raggiungere dall'invito di Dio. Sì, oggi, "ascoltiamo" la sua voce, lasciamo che la sua Parola metta a nudo l'inconsistenza di certe proposte che ci sollecitano dall'esterno: non lasciamoci trascinare a prostrarci davanti a idoli che promettono paradisi artificiali per poi annegarci nel mare del "non-senso", della disillusione, del vuoto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, cercherò di far tacere dentro di me le molti voci che mi stordiscono, per mettermi in atteggiamento di ascolto dinanzi a Dio che mi parla. Prenderò poi la ferma decisione di dedicare ogni giorno un po' di tempo alla Parola di Dio: letta, meditata, vissuta.

Insegnami, Signore, a prestarti attenzione oggi. In questo frammento di vita così fugace eppure tanto prezioso, perché saturo di te. Sì, donami di accorgermi che tu mi parli, mi stai parlando, ora. E insegnami la difficile arte dell'ascolto, perché nessuna tua parola resti inefficace in me.

La voce di un sacerdote maestro di preghiera
Se sapessimo ascoltare Dio, sentiremmo che ci parla. Infatti Dio parla. Ha parlato per mezzo del suo Vangelo. Parla pure per mezzo della vita, questo nuovo vangelo di cui noi stessi scriviamo ogni giorno una pagina.
Michel Quoist