Omelia (05-03-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
Giù la maschera

Come ogni anno, è arrivato il momento di togliere la maschera. Il Carnevale è finito, con i suoi travestimenti e le sue illusioni. Ora siamo chiamati a ritornare a noi stessi, a presentarci nudi davanti a Dio, senza finzioni. Ma le maschere non le indossiamo solo a Carnevale: spesso, nella nostra relazione con Dio e con gli altri, ci nascondiamo dietro ruoli e apparenze, perché non ci piace mostrarci per quello che siamo. Eppure, davanti a Dio, ogni sotterfugio è inutile: Lui ci conosce fino in fondo, meglio di quanto noi conosciamo noi stessi.
La Quaresima è il tempo dell'autenticità, il tempo in cui siamo chiamati a spogliarci di ogni maschera. Con l'imposizione delle ceneri sul nostro capo, la Chiesa ci ricorda chi siamo davvero: polvere, nulla. Ma ci ricorda anche qualcosa di ancora più grande: quella polvere è amata, infinitamente amata da Dio. Egli ci ama così come siamo, molto più di quanto riusciamo ad amarci noi stessi.
La cenere ci dice che tutto passa, Dio ci dice che solo l'amore resta.
Nel Vangelo di oggi, Gesù ci chiede proprio questo: amore.
1. Amore a Dio - attraverso una preghiera autentica, un dialogo sincero con Lui, un tempo di silenzio e di intimità, lontano dagli sguardi del mondo. "Chiudi la porta della tua stanza", dice Gesù. Pregare è un atto d'amore.
2. Amore per noi stessi - attraverso il digiuno, che non è solo privazione, ma libertà. Digiuniamo per disintossicarci da ciò che ci avvelena e ci soffoca, per riscoprire l'essenziale, per scegliere la sobrietà invece dello spreco, la semplicità invece dell'eccesso. Anche digiunare è un atto d'amore per noi stessi.
3. Amore per gli altri - attraverso l'elemosina, che non è solo dare denaro, ma donare qualcosa di ancora più prezioso: il nostro tempo, la nostra attenzione, il nostro sguardo. Ci sono tante persone invisibili nella società, e un sorriso sincero può essere il più grande atto d'amore. Un sorriso dice all'altro: "Io ti vedo. Tu esisti."
Allora, giù la maschera. Scopriamo il nostro vero volto, il volto di Dio e quello dei fratelli.

IMPEGNO QUARESIMALE:
Oggi scelgo di togliere la maschera. Nella preghiera, mi presento a Dio così come sono, senza finzioni. Con me stesso, riconosco una mia fragilità senza paura. Con gli altri, smetto di recitare un ruolo e mostro il mio volto vero, con sincerità e semplicità.