Omelia (09-03-2025)
padre Paul Devreux


In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Quaranta è l'immagine dei quarant'anni che Israele passa nel deserto, per essere educato alla libertà. Ma rappresenta anche tutta la vita di Gesù, sempre in comunione con Dio Padre e sostenuto dallo Spirito Santo, ma tentato come tutti noi, dal diavolo, che è quella voce che può venire da dentro di noi e o dagli amici, che ci propone soluzioni opposte al vangelo.
Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. La tentazione sopraggiunge nel momento del bisogno; quando si cerca una soluzione ai problemi.
Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, Prima tentazione: "Se tu sei!". Figlio di Dio, forte, libero, coerente, buono, cristiano... Attenti quando qualcuno vi dice: "Se tu sei", perché dopo viene l'incastro. Signore aiutaci a rimanere liberi di non essere nessuno. di' a questa pietra che diventi pane». È la tentazione di risolvere i problemi con i miracoli, come proviamo a trasformare la nostra realtà col totocalcio. Ma è anche l'illusione di pensare che se risolvo i problemi materiali, dando il pane a tutti, avrò risolto tutti i problemi.
Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo"». Infatti c'è chi ha tutto e si toglie la vita. Abbiamo bisogno di qualcosa che dia senso alla nostra vita; abbiamo bisogno di amare ed essere amati.
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Adorare il diavolo significa scegliere la logica del più forte e della violenza. Sognare che per essere felici bisogna emergere e avere potere. È l'opposto della logica di Dio.
Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"». Gesù adora suo Padre, perché sa quanto è bello, e invita anche noi a conoscerlo per poterlo adorare. Questo si concretizza nello scegliere di servire anzi che di farsi servire.
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche: "Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Questa tentazione la vediamo spesso concretizzarsi quando parliamo con persone che cominciano a pregare intensamente perché toccate da una malattia. È molto umano. Si è fatto anche per il nostro caro Papa. Ma il rischio di una fede impostata sulla richiesta del miracolo è che poi, se non si realizza, si perde la fede. Facciamo un altro esempio: Se io mi comporto da cristiano perfetto, e poi mi capita una malattia o un incidente, continuo a credere o ne deduco che Dio non c'è?
Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"». L'unica preghiera da fare, quando sono in difficoltà è:"Signore sia fatta la tua volontà". Non con l'atteggiamento di chi si rassegna ad un destino crudele, ma con lo spirito di chi si fida del Padre, anche quando non capisce.
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. Il momento fissato è quello del Getsemani, quando Gesù si domanda se rimanere o scappare, se vale la pena affrontare la Passione o se è inutile, se gli uomini capiranno il suo gesto, o no.
Signore grazie per quello che sei venuto a vivere su questa terra, per tutto quello che hai condiviso con noi. Qualcuno ti accusa di non aver condiviso la vecchiaia, ma io penso che l'avresti preferita mille volte alla tua morte prematura, come noi.
Buona quaresima.