Omelia (07-03-2025) |
padre Ezio Lorenzo Bono |
IL "DIGIUNO" DI DIO In questi giorni sentiamo tutti un'assenza che pesa sul cuore: Il nostro Papa, a causa della sua malattia, non sta presiedendo alle celebrazioni, né incontra più i fedeli come prima, né partecipa agli eventi del Giubileo. Che tristezza! È come andare a una festa di nozze e scoprire che non ci sono gli sposi. Si sente un vuoto, una mancanza. Quando il Papa c'è, invece, che gioia! Ogni incontro con lui diventa una festa, una celebrazione della fede e dell'unità della Chiesa. Gesù nel Vangelo ci aiuta a comprendere questo mistero. Non si può fare lutto quando lo sposo è presente: la sua compagnia riempie il cuore, dà senso alla festa. Ma verrà il giorno in cui lo sposo sarà tolto. E allora? Dobbiamo imparare a vivere sia l'abbondanza che la penuria, sia i momenti in cui Dio si fa sentire vicino, sia quelli in cui sembra lontano. Anche nella vita della Chiesa dobbiamo prepararci ad attraversare momenti di gioia e di prova. Come facciamo fatica ad accettare la malattia e la fragilità delle persone che amiamo, così come ci riesce difficile pensare che un giorno il Papa non sarà più con noi. È un dolore simile a quello che abbiamo provato quando abbiamo perso nostra madre o nostro padre: non volevamo accettarlo, non eravamo pronti a lasciarli andare. Eppure, la vita ci chiede anche questo: abituarci alla mancanza, accettare il "digiuno" della presenza. Però non si tratta di un'assenza vuota. È una presenza diversa. Come il digiuno fa crescere la fame, così il sentirci privati della presenza delle persone che amiamo ci spinge a desiderare ancora di più la comunione con loro. Quando Dio sembra assente ("lo sposo viene tolto"), in realtà ci sta educando a desiderarlo ancora di più, a cercarlo con tutto il cuore. IMPEGNO QUARESIMALE Preghiamo per il Papa con fede e affetto, chiedendo a Dio che possa tornare presto a guidare la Chiesa con forza e serenità. Scriviamo un pensiero o una preghiera per lui nei nostri cuori o nei social, per far sentire la nostra vicinanza. Viviamo un piccolo digiuno in sua offerta, magari rinunciando a qualcosa che ci piace, per unire la nostra piccola privazione alla sua sofferenza. Facciamo un momento di riflessione in cui ci chiediamo in quali momenti della vita abbiamo sperimentato l'assenza di Dio? Come abbiamo vissuto questa esperienza? |