Omelia (11-03-2025) |
padre Ezio Lorenzo Bono |
Parole sprecate Ci sono tante religioni nel mondo che insegnano ai loro fedeli a pregare. Ma quante divinità hanno realmente insegnato una preghiera, come ha fatto Gesù con il Padre Nostro? Nel giudaismo, ci sono molte preghiere, come lo Shemà Israel ("Ascolta, Israele"), ma non abbiamo un caso in cui Dio stesso dia ai fedeli una formula precisa di preghiera da recitare. Nell'Islam, il Corano contiene suppliche e inviti alla preghiera, ma la Salat (la preghiera rituale) è più un insieme di atti e recitazioni codificate piuttosto che una preghiera insegnata direttamente da Allah con una formula specifica. Così nelle religioni orientali, come l'induismo e il buddismo, ci sono moltissime preghiere e mantra, ma di solito sono formulazioni umane, ispirate dagli insegnamenti dei saggi o dai testi sacri, non una preghiera direttamente insegnata da una divinità. Gesù invece ha insegnato come rivolgersi a Dio giustamente, come a un papà (Abba). Gesù ci mette in guardia contro il rischio di "sprecare parole" nella preghiera, come fanno i pagani, perché la preghiera non è un monologo ma un dialogo con Dio, come quello di un figlio con il suo papà. Poche parole, ma piene di significato: la paternità di Dio, il suo regno, il nostro bisogno del pane quotidiano, il perdono, la lotta contro il male. Gesù dice che Dio sa già di cosa abbiamo bisogno prima ancora che glielo chiediamo. Allora perché pregare? La preghiera non serve a informare Dio delle nostre necessità, perché Lui già le conosce, ma serve a noi per riconoscerle, per mettere ordine dentro di noi. Pregando, non cambiamo Dio, ma cambiamo noi stessi. Ci calibriamo su ciò che è essenziale, aprendoci alla volontà di Dio, imparando a desiderare ciò che vale davvero. Altrimenti sono solo parole, e parole sprecate. IMPEGNO QUARESIMALE In questa Quaresima, potremmo impegnarci a recitare il Padre Nostro ogni giorno, con consapevolezza, non ripetendo la formula a memoria ma meditando ogni parola, con calma, fermandoci su ogni frase, lasciando che diventi il nostro programma di vita. Pregare con il cuore, senza sprecare parole, imparando a fidarci di Dio che già sa ciò di cui abbiamo bisogno. |