Omelia (02-04-2025) |
Missionari della Via |
Cercavano di ucciderlo perché Gesù violava il sabato e chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Lui. Queste parole ci dicono una motivazione dell'avversione verso Gesù, e sono forti perché ci mostrano la percezione di Gesù che avevano alcuni che lo ascoltavano. Gesù sovvertiva gli schemi; possiamo dire che era scomodo! La scomodità del suo annuncio e della sua vita non derivava dal fatto che egli animava moti rivoluzionari o la disobbedienza civile, ma dal fatto che affermava la verità di se stesso. La scomodità, perciò, era conseguenza della verità che annunciava, del mostrarsi senza infingimenti. Essere noi stessi è un grande dono, che non vuol dire che siamo già buoni e perfetti, ma che nella sincerità ci mostriamo e siamo pronti umilmente a trasformare il nostro cuore alla luce dell'Amore di Dio. È un grande esercizio quello della verità su noi stessi, perché ci porta a non vivere di finzioni, cercando di adattarci sempre alle circostanze: ricchi di buone maniere quando c'è da sembrare buoni, scaltri quando c'è da cogliere occasioni per riempirci le tasche; escludenti quando l'altro ci scomoda, amiconi quando l'altro ci serve. Gesù ci invita a vivere come persone responsabili e risolte che non si sentono sempre insufficienti se non si adattano al "fare comune", consapevoli che il proprio valore risiede nella verità davanti a Dio. Chi vive così è disposto a spendersi per portare avanti umilmente e con speranza ciò in cui crede. Oggi, perciò, prendiamo un proposito di verità, per essere dei veri rivoluzionari dell'amore. I sacramenti ci aiutano in questo percorso di verità, ci aprono il cuore, ci rendono portatori di una luce che illumina di novità; una luce scomoda ma sempre gentile. «Io credo che l'uomo non possa realizzarsi senza il silenzio e la preghiera. Ciò che più manca a questo nostro tempo, a questa civiltà, è lo spirito di preghiera. Questa sarebbe la vera rivoluzione: il mondo non prega? Io prego. Il mondo non fa il silenzio? Io faccio il silenzio. E mi metto in ascolto. Rivoluzione non consiste nel rompere o nel distruggere, ma nell'immettere uno spirito nuovo nelle forme di sempre. Ciò che più manca è proprio il rapporto con il mistero, l'apertura sull'infinito di Dio: per questo l'uomo è così solo, insufficiente e minacciato» (p. David Maria Turoldo). |