Omelia (29-03-2006)
mons. Vincenzo Paglia


Gesù parla ai suoi discepoli del suo rapporto col Padre. Emerge con chiarezza che è l'amore fra il Padre e il Figlio che li rende così uguali, tanto che la volontà dell'uno è un tutt'uno con quella dell'altro. Non è infatti nel prevalere, nell'imporsi che si manifesta il Signore, ma nel suo entrare nei cuori degli uomini attraverso la persuasione di un amore profondo e concreto. Così possiamo conoscere Dio, fattosi carne, parole, gesti concreti proprio per conquistarci a sé e far sì che abbiamo la vita eterna. "Il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato" dice Gesù, indicandoci il criterio con cui giudicare anche noi, quello largo e generoso della misericordia di Dio e non quello angusto e modesto del nostro egoismo.