Omelia (04-05-2025) |
Missionari della Via |
Il Vangelo di questa domenica ci consegna la terza manifestazione del Risorto agli apostoli. È un incontro che avviene presso il lago di Galilea, dove Gesù chiamò i primi quattro a seguirlo. Potremmo dire che specialmente per Pietro fu una vera e propria "esperienza di risurrezione". Scandiamo tre passaggi. Primo: la sfiducia. Pietro disse agli altri: «io vado a pescare». Niente di strano, era un pescatore, se non che Pietro aveva abbandonato tutto per seguire Gesù proprio sulle rive di quel lago. Ora, invece, vi ritorna e si trascina dietro gli altri: «Veniamo con te». Ma «quella notte non presero nulla» (v. 3). Come ha detto bene papa Francesco: «Può succedere anche a noi, per stanchezza, delusione, magari per pigrizia, di scordarci del Signore e di trascurare le grandi scelte che abbiamo fatto, per accontentarci di qualcos'altro. Ad esempio, non si dedica tempo a parlarsi in famiglia, preferendo i passatempi personali; si dimentica la preghiera, lasciandosi prendere dai propri bisogni; si trascura la carità, con la scusa delle urgenze quotidiane. Ma, così facendo, ci si ritrova delusi: era proprio la delusione che aveva Pietro, con le reti vuote, come lui. È una strada che ti porta indietro e non ti soddisfa». Secondo punto: l'incontro. Gesù va incontro agli apostoli e li chiama teneramente: «figlioli». Quindi li invita a gettare nuovamente le reti sul lato destro, con coraggio. Come a dire: quando le reti sono vuote cioè quando nella vita attraversiamo aridità e difficoltà, non è il tempo di arrendersi, di piangersi addosso o di tornare ai vecchi passatempi; è il tempo di ripartire da Gesù, di riprendere il largo e di scommettere sulle sue parole. «Sempre, davanti a una delusione, o a una vita che ha perso un po' il senso - "oggi sento che sono andato indietro..." - riparti con Gesù, ricomincia, riprendi il largo! Lui ti sta aspettando. E pensa solo a te, a me, a ognuno di noi» (papa Francesco, Regina Coeli 01.05.2022). Gli apostoli si fidano e pescano una grande quantità di pesci; e Giovanni grida: «è il Signore». Pietro, generosamente, si tuffa per raggiungerlo a nuoto. È un gesto d'amore, uno slancio del cuore. Giovanni, il più giovane, riconosce Gesù; Pietro, il più anziano, si tuffa per raggiungerlo a nuoto. In quel tuffo c'è lo slancio e l'ardore ritrovato da Pietro. «Cari fratelli e sorelle, oggi Cristo risorto ci invita a uno slancio nuovo, tutti, ognuno di noi, ci invita a tuffarci nel bene senza la paura di perdere qualcosa, senza calcolare troppo, senza aspettare che comincino gli altri. Perché? Non aspettare gli altri, perché per andare incontro a Gesù bisogna sbilanciarsi. Bisogna sbilanciarsi con coraggio, riprendere, e riprendere sbilanciandosi, rischiare. Chiediamoci: sono capace di qualche scatto di generosità, oppure freno gli slanci del cuore e mi chiudo nell'abitudine, o nella paura? Buttarsi, tuffarsi. Questa è la parola di oggi di Gesù» (papa Francesco, Regina Coeli 01.05.2022). Infine, ecco il terzo punto: l'amore. Pietro arriva da Gesù e questi non gli rivolge il minimo rimprovero. Semplicemente, per tre volte lo interpella e gli chiede: «Pietro, mi ami?». Sì, tre volte, proprio come le volte in cui Pietro lo aveva rinnegato. Gesù facendo sentire amato Pietro e richiamandolo all'amore ne risveglia il cuore, risanandolo con la sua misericordia. Allo stesso modo «Gesù vuole che anche il nostro cuore risorga; perché la fede non è questione di sapere, ma di amore. Mi ami?, chiede Gesù a te, a me, a noi, che abbiamo le reti vuote e abbiamo tante volte paura di ricominciare; a te, a me, a tutti noi, che non abbiamo il coraggio di tuffarci e abbiamo perso forse lo slancio. Mi ami?, chiede Gesù. Da allora, Pietro smise per sempre di pescare e si dedicò al servizio di Dio e dei fratelli, fino a dare la vita qui, dove ci troviamo adesso. E noi, vogliamo amare Gesù?» (papa Francesco, Regina Coeli 01.05.2022). PREGHIERA Signore, tu sai tutto, sai che ti voglio bene! |