Omelia (25-03-2025) |
don Lucio D'Abbraccio |
La fede di Maria e il Fiat che ha cambiato la storia! Oggi la Chiesa si ferma, con gioia e profonda gratitudine, per contemplare un evento che ha cambiato per sempre la storia dell'umanità: l'Annunciazione del Signore. In questo giorno solenne, il nostro cuore si riempie di stupore e meraviglia di fronte al mistero dell'Incarnazione, quando il Figlio di Dio si è fatto carne nel grembo purissimo della Vergine Maria e si è fatto uno di noi. Abbiamo ascoltato il racconto evangelico di Luca, un racconto semplice eppure carico di significato eterno. L'autore sacro scrive che l'angelo Gabriele, messaggero di Dio, viene inviato non in un palazzo reale o in un luogo di potere, ma in un piccolo villaggio della Galilea, Nazaret, una città insignificante agli occhi del mondo, a una giovane donna, Maria, promessa sposa di un uomo di nome Giuseppe. Eppure, proprio lì, in quel piccolo e insignificante villaggio, Dio sceglie di far iniziare il compimento della sua promessa di salvezza. L'angelo, nel salutarla, le dice: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». Questo saluto rivela il dono straordinario che Maria ha ricevuto: è piena della grazia di Dio, la sua vita è totalmente immersa nel Suo amore. Queste parole ci rivelano l'unicità di Maria, la sua speciale relazione con Dio. Ella è stata preservata dal peccato fin dal concepimento, preparata ad accogliere il dono più grande che il cielo potesse offrire. La reazione di Maria è umana e comprensibile: «A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo». Di fronte all'inatteso, al mistero che si affaccia alla sua porta, Maria prova smarrimento. Ma l'angelo la rassicura: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù». Ascoltiamo con attenzione le parole dell'angelo che svelano l'identità di questo bambino: «sarà grande, chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre. Il suo regno non avrà fine». In queste poche frasi è racchiusa la promessa del Messia, l'adempimento delle antiche profezie, la speranza di Israele e del mondo intero. La domanda di Maria è la domanda di ogni cuore umano di fronte al mistero: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». La risposta dell'angelo è la chiave per comprendere l'opera di Dio: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio». Qui si manifesta la potenza creatrice di Dio, la sua capacità di compiere ciò che umanamente è impossibile. L'angelo porta anche un segno, una prova della potenza divina: la gravidanza inattesa di Elisabetta, sua parente, ormai anziana e considerata sterile. «Nulla è impossibile a Dio», afferma l'angelo, parole che dovrebbero risuonare costantemente nelle nostre vite, soprattutto nei momenti di difficoltà e di scoraggiamento. E poi, ecco la risposta di Maria, il suo "sì" libero e consapevole che ha cambiato la storia: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». In queste poche parole si racchiude tutta l'umiltà, la fede e l'obbedienza di Maria. Questa risposta è l'atto più alto della fede. Maria non ha bisogno di controllare, di capire ogni dettaglio, di avere garanzie umane. Ella si affida completamente al progetto di Dio, senza riserve, diventando così la Madre del Salvatore. In questa solennità dell'Annunciazione, siamo invitati a meditare sul significato profondo di questo evento. Dio, nel suo amore infinito, ha voluto farsi vicino a noi, assumendo la nostra stessa umanità. Ha scelto una via umile e nascosta per entrare nel mondo, attraverso il "sì" di una giovane donna. L'esempio di Maria ci insegna l'importanza dell'ascolto della Parola di Dio, del discernimento e della pronta obbedienza alla sua volontà. Anche noi siamo chiamati a dire il nostro "sì" al Signore, ad accogliere i suoi progetti per la nostra vita, anche quando ci sembrano difficili o incomprensibili. Quante volte, anche noi, ci troviamo davanti a situazioni che non comprendiamo? Quante volte il Signore ci chiama a fidarci di Lui, a dire il nostro "sì" anche quando le cose sembrano impossibili? L'esempio di Maria ci insegna che la vera fede è affidarsi a Dio con umiltà e disponibilità. Ebbene, il "fiat" di Maria è un modello di fede per tutti noi. Ci incoraggia a fidarci di Dio anche quando non comprendiamo pienamente i suoi piani. Ci ricorda che la vera grandezza sta nell'umiltà e nel mettersi al servizio del Signore. L'Annunciazione, dunque, non è solo un evento passato, ma una realtà viva per ciascuno di noi. Anche noi, come Maria, siamo chiamati ad accogliere Gesù nella nostra vita, a lasciare che lo Spirito Santo operi in noi, a essere strumenti della presenza di Dio nel mondo. Che il "sì" di Maria diventi anche il nostro. Che possiamo dire ogni giorno: «Signore, sia fatta la tua volontà», con fiducia e amore. In questo giorno di festa, ringraziamo Dio per il dono immenso dell'Incarnazione e chiediamo a Maria che ci accompagni nel nostro cammino e ci insegni a riconoscere la presenza di Dio nella nostra vita. Amen! |