Omelia (31-03-2025)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv 4,53

Come vivere questa Parola?

La pericope evangelica di oggi ci racconta di una guarigione a distanza per farci comprendere che la potenza di Dio passa attraverso le parole di Gesù. Ci troviamo a Cana dove aveva già compiuto il primo miracolo, adesso opera il secondo; un funzionario di Erode Antipa lo supplica di seguirlo a Cafarnao, ove suo figlio giace morente. La collocazione geografica di Cana rispetto a Cafarnao spiega l'uso del verbo "scendere". Egli è, infatti, proprio colui che "per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo. Gesù rimprovera una fede troppo imperfetta, ma il funzionario non desiste. In risposta all'invocazione disperata, egli offre una parola che ridona la vita. Stupendo ed efficace l'effetto eco: il funzionario parte sentendosi dire: "tuo figlio vive"; da casa gli vengono incontro i servi che gli portano esultanti la notizia: "tuo figlio vive".

La fede che ha camminato nell'oscurità, trova la luce e diventa gioia e credibilità.


VIVO LA PAROLA- Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra. (Is 65,19)


La voce di un padre del deserto

Come mai all'ufficiale venuto a chiedere la salute del figlio viene detto: se non vedete segni e prodigi non credete? Se chiedeva la salute per il figlio, quell'uomo senz'altro

credeva, perché non avrebbe rivolto una simile richiesta a chi non avesse ritenuto un salvatore. Perché allora vien detto: Se non vedete segni e prodigi non credete, proprio a lui, che ebbe fede prima ancora di vedere alcun prodigio? Prestiamo però attenzione ai termini esatti della sua richiesta e ci tornerà chiaro che vacillò nella fede. Chiese infatti che Gesù scendesse e risanasse il figlio. Esigeva quindi una presenza corporale, che non è mai assente secondo la realtà dello spirito. Ebbe cioè una fede non perfetta in Lui, perché ritenne che non avrebbe potuto ridonare la salute se non essendo presente di persona. Se avesse creduto in maniera perfetta, sarebbe stato senza alcun dubbio convinto che non esiste alcun luogo in cui non è presente Dio. E fu anche in preda a un dubbio non lieve, perché rese onore non alla maestà divina ma alla presenza corporea. Chiese quindi la salute per il figlio e tuttavia esitò nella fede, perché ritenne, sì, in grado di conferire la guarigione Colui dal quale era venuto, ma lo considerò come assente dal figlio che stava per morire. Il Signore, pregato di andare da lui, mostrò con evidenza di non essere assente dal luogo al quale era stato invitato: restituì la salute con un cenno della sua volontà, Egli che in questo modo aveva dato vita a tutte le cose.

Padre Efrem il Siro; RACCONTI DEI PADRI DEL DESERTO


Roberto Proietti - robertocerreto82@gmail.com